Riceviamo e pubblichiamo la lettera di risposta all'avv. Alberto Panighetti da parte di Andrea Cominini, autore di "Il nazista e il ribelle" (Mimesis). Panighetti aveva criticato duramente l'opera di Cominini, anche con uno scritto pubblicato sul nostro blog.
noto con piacere come il mio libro le stia sempre di più regalando una certa celebrità, probabilmente è giunto alla conclusione che, unicamente con la pubblicazione delle sue “opere”, non ne abbia raggiunta abbastanza.
Ovviamente non le risponderò punto per punto come ho già fatto in altre occasioni, i suoi argomenti sono talmente irrilevanti che non reputo di sprecare né energie né tempo in questo senso. Mi limito a riscriveLe che il mio libro è pura ricostruzione storica e documentale, scevro da ideologie o politica (elementi dai quali Lei, evidentemente, non riesce a liberarsi). In esso, descrivo i fatti e le vite dei due protagonisti senza prendere posizioni o dare valutazioni né sull’uno né sull’altro, sarà poi il lettore a decidere come giudicarli (esattamente come accade quando si guarda un documentario storico).
Ovviamente non le risponderò punto per punto come ho già fatto in altre occasioni, i suoi argomenti sono talmente irrilevanti che non reputo di sprecare né energie né tempo in questo senso. Mi limito a riscriveLe che il mio libro è pura ricostruzione storica e documentale, scevro da ideologie o politica (elementi dai quali Lei, evidentemente, non riesce a liberarsi). In esso, descrivo i fatti e le vite dei due protagonisti senza prendere posizioni o dare valutazioni né sull’uno né sull’altro, sarà poi il lettore a decidere come giudicarli (esattamente come accade quando si guarda un documentario storico).
Interessante rilevare che, le uniche informazioni storiche ed autorevoli che Lei riesce a riportare nella Sua risibile risposta siano riprese pari pari dal mio volume. Lei, appunto, a differenza mia, non ha condotto alcuna ricerca sul tema, e continua ad avanzare ipotesi ed ipotesi senza alcun riscontro documentale, dimostrando, con le Sue innumerevoli risposte agli articoli pubblicati su tutti i giornali in merito al mio libro, l’infondatezza delle stesse identiche congetture ripetute in continuazione (o rimodulate sulle mie varie risposte).
Le ricordo, caro avv. Panighetti, che non siamo più in un regime, per il quale Lei, a questo punto ed evidentemente, prova nostalgia, dove una menzogna ripetuta cento volte diventa verità, e questo dovrebbe farla riflettere, prima di accusare gli altri di qualcosa che dimostra essere Lei con le sue azioni. Se mai riesca a scovare dell’eventuale filonazismo (come insinua ignobilmente con la Sua ultima citazione di Nietzsche) o altro di simile nel mio lavoro è solo un problema Suo e della Sua visione distorta della realtà (tipica appunto dei regimi). Per fare una citazione, certamente meno colta della Sua, coi Suoi atteggiamenti e la continua diffusione di menzogne gratuite sulla mia opera, Lei è caduto nella parte del toro che dà del cornuto all’asino, e non le fa di certo onore.
C’è da dire infine, in merito a questo, che se il mio lavoro fosse anche solo lontanamente filonazista, questa rivista, considerati i valori che porta avanti da anni, non avrebbe certamente mai dato spazio all’ottima e centrata recensione dell’autorevole prof. Gianfranco Bondioni.
Le propongo quindi una buona cosa, scriva un libro sull’argomento, perché cercare di smontare un libro altrui con una seppur lunga ma delirante lettera basata sul nulla, se non su OPINIONI personali, è alquanto ridicolo e offensivo nei confronti di qualsiasi autore, soprattutto considerate le fonti presenti nel mio scritto: 75 pubblicazioni sul tema consultate; 8 giornali, riviste ed opuscoli consultati; 9 memoriali e diari raccolti (molti di essi inediti); 62 persone, protagonisti e testimoni intervistati sui fatti; 38 istituzioni ed archivi nazionali ed esteri consultati; decine di siti specializzati consultati; il tutto per circa 10 anni di ricerca. Sarebbe allora molto più interessante per tutti poter leggere il suo disappunto (parimenti documentato) scritto nero su bianco in una nuova opera che tenti di destrutturare la mia, con fonti di un certo peso e prestigio e non, come ha fatto Lei fino ad ora, citando solo “il sentito dire”, la memorialistica locale o aggrappandosi a ormai vetusti stereotipi ideologici.
Le propongo quindi una buona cosa, scriva un libro sull’argomento, perché cercare di smontare un libro altrui con una seppur lunga ma delirante lettera basata sul nulla, se non su OPINIONI personali, è alquanto ridicolo e offensivo nei confronti di qualsiasi autore, soprattutto considerate le fonti presenti nel mio scritto: 75 pubblicazioni sul tema consultate; 8 giornali, riviste ed opuscoli consultati; 9 memoriali e diari raccolti (molti di essi inediti); 62 persone, protagonisti e testimoni intervistati sui fatti; 38 istituzioni ed archivi nazionali ed esteri consultati; decine di siti specializzati consultati; il tutto per circa 10 anni di ricerca. Sarebbe allora molto più interessante per tutti poter leggere il suo disappunto (parimenti documentato) scritto nero su bianco in una nuova opera che tenti di destrutturare la mia, con fonti di un certo peso e prestigio e non, come ha fatto Lei fino ad ora, citando solo “il sentito dire”, la memorialistica locale o aggrappandosi a ormai vetusti stereotipi ideologici.
Le auguro un buon lavoro.
Andrea Cominini