“Nel rispetto delle diverse sensibilità espresse all’interno dell’amministrazione che rappresento la informo che non mi è possibile accogliere la Sua richiesta per la concessione del Patrocinio della Provincia di Brescia”.
Questa è la risposta ufficiale ricevuta dal comitato Brescia Pride alla richiesta di patrocinio del corteo finale del 2 Settembre e probabilmente è quella che rappresenta la vera motivazione che ha spinto il Presidente della Provincia di Brescia, il camuno Moraschini, a negare il patrocinio al Brescia Pride: si smentisce da solo, dato che nel primo comunicato aveva addotto a forse più comprensibili motivazioni “tecniche”, cioè la non competenza della provincia sui temi rivendicati dal Pride e sul vedere la manifestazione qualcosa di più politico che culturale e quindi non patrocinabile.
Lo diciamo da tempo in equAnime: parlare di diritti, di parità di genere, di discriminazioni non è solamente cultura, è politica. E quindi quasi potremmo capire se un organo istituzionale voglia rendersi neutro davanti ad una manifestazione politica, anche se in realtà si potrebbe rispondere che un ente istituzionale ha il dovere di schierarsi sui temi di diritti civili, cosa che anche la minoranza dell’ente ha espresso aderendo, come lista provinciale (ovviamente di sinistra, compreso il vicepresidente del PD), alla manifestazione appoggiandone i fini e le rivendicazioni sociali e politiche.
La destra, tale di fatto è la rappresentanza della maggioranza in provincia, si mostra di nuovo per quello che è: o non si vuole esporre su temi che magari ritiene anche giusti per non scontentare la francia più estremista e intorrelante oppure, come più probabile, è essa stessa estremista e intollerante e ancora una volta la comunità queer ne fa le spese. Perchè questo è “solo” una negazione di patrocinio, ma è immersa in un humus di omofobia (o meglio: intolleranza verso tutta la comunità queer LGBTQ+) ben coltivato, nemmeno di nascosto, dall’attuale governo e dalle destre ora al governo e al potere: i colori a loro non piacciono, le diversità li spaventano e quindi non riescono a fare altro che cancellarle e reprimerle, arrivando addirittura a togliere dei genitori a dei bambini (questo significa annullare la registrazione sull’atto di nascita di uno dei due genitori).
Siamo stupiti da questo no al patrocinio? No, purtroppo no; ma siamo comunque delusi, e spaventati per tutto quello che questa destra sta facendo e che sta spingendo e giustificando anche i più estremisti e intolleranti nella popolazione.
Gabriele Prandini
Immagine di: James Molnar (https://unsplash.com/it/@jamesamolnar)