MicroEditoria di Qualità 2022: un romanzo storico dedicato alla caccia alle streghe in Valle Camonica ha vinto il premio “Brescia da Leggere”

Sabato 12 novembre, nell’ambito del premio “MicroEditoria di Qualità”, promosso dalla Rassegna della MicroEditoria di Chiari è stato assegnato per la prima volta il premio “Brescia da Leggere” che ha l’obiettivo di valorizzare e premiare i progetti editoriali capaci di raccontare Brescia e la sua provincia in modo efficace, profondo e degno di nota.
La giuria di qualità selezionata dall’associazione culturale Brescia si legge ha valutato tutti i testi ambientati o riguardanti Brescia e provincia pubblicati negli ultimi due anni da piccoli o medi editori per individuare una cinquina finalista e proclamare il vincitore.  
Dopo un lungo e attento processo di valutazione, la giuria ha quindi scelto di assegnare il premio “Brescia da leggere” al libro “Streghe. «Siano vive messe al foco et brusate»” scritto da Andreina Franco-Loiri Locatelli ed edito da Mimesis Edizioni nel 2021, con la seguente motivazione. 
“Il romanzo prende spunto dal rogo avvenuto sulla pubblica piazza di Pisogne il 23 giugno del 1518 quando sette donne e un uomo furono arsi vivi con l’accusa di stregheria. Il libro, attraverso le vicende di personaggi di fantasia, racconta il fenomeno della caccia alle streghe che ha segnato per lunghi decenni la storia delle valli bresciane, inclusa la Valle Camonica dove l’opera è ambientata. “Streghe. «Siano vive messe al foco et brusate»” si distingue per l’accuratezza della ricerca documentale e per la qualità delle fonti consultate dall’autrice che ha voluto sottolineare come la caccia alle streghe abbia caratterizzato non solo i cosiddetti secoli bui del Medioevo, ma anche il più progressista Cinquecento rinascimentale.
La giuria ha quindi voluto premiare questo romanzo storico per la sua capacità di mettere in risalto le dinamiche e i fattori socioculturali che consentono di inquadrare il fenomeno delle accuse di stregheria in un più ampio contesto di violenza generalizzata nei confronti delle donne, offrendo in questo modo interessanti spunti di riflessione anche sulla società contemporanea.”
L’autrice Andreina Franco-Loiri Locatelli, già docente di storia e letteratura nelle scuole superiori, ha saputo raccontare con uno stile evocativo il territorio della Valle Camonica cinquecentesca in un romanzo che si fonda sull’attento studio delle fonti letterarie dell’epoca, come i “Diarii di Marin Sanudo” e il “Malleus Maleficarum”. Inoltre, “Streghe. «Siano vive messe al foco et brusate»”, attraverso il fenomeno della caccia alle streghe, porta il lettore a riflettere sulla condizione delle donne camune nel Cinquecento e a fare un paragone su quanto, purtroppo, ancora accade ai nostri tempi.

Se le streghe non confessano, denunciatele! E dico a tutti: imparate a riconoscere i segni delle streghe e degli stregoni! Guardate a quelli che stanno intorno a voi, uomini e femmine, ma soprattutto le femmine, che sono più facili a seguire gli allettamenti del demonio poiché più facilmente lasciano vagare il pensiero. Vecchie e giovani! Quelle femmine che al posto di spazzare, mungere, filare, se ne stanno sedute in panca e non tengono gli occhi bassi. E poi le femmine solitarie, che non stanno in famiglia perché non vogliono che nessun uomo le comandi. E le erbere, le maledette erbere che con le erbe credono di avere potere sulla vita e la morte. Dicono di conoscere il futuro, sconciano le gravide e fan morire le creature. Guai alle erbere poiché solo il Signore Iddio ha potere sulla vita e sulla morte. O son streghe, o son pronte ad essere streghe!” 
(Streghe. Siano vive messe al foco et brusate, p.17)

Per chi fosse interessato, a questo link (bresciasilegge.it) è possibile leggere la recensione del romanzo scritta da Roberto Bonzi, membro dell’associazione culturale Brescia di legge.

Francesca Cocchi