Mister e Miss Terme: anche quest’anno vince l’incoerenza

Anche quest’anno sono stati decretati il Mister e la Miss Terme, sotto la cupola delle Terme di Boario, cuore pulsante camuno che continua ad essere nel mirino del rilancio della città.
Rilancio anacronistico se passa dal concorso di bellezza. Nel 2022 una schiera di ragazze in costume da bagno sgambato vengono fatte sfilare sotto gli occhi di mezza Valle Camonica, in diretta tv così possono essere ammirate proprio da tutti. Le gambe cosparse di olio per far risaltare meglio la loro lucidità, i capelli perfetti, il sorriso sulle labbra, meglio se ammiccante. I ragazzi non sono da meno, uno dopo l’altro vengono passati al vaglio di giurati e interessati per accaparrarsi una coroncina di plastica luccicante e  una coccarda del Comune.
È il concorso dell’oggettificazione dei corpi che sfilano e vengono giudicati come esemplari di animali alla rassegna zootecnica di Darfo.


Oggetti, per l’appunto, che riflettono l’enfasi della società patriarcale sulla bellezza fisica. Ma essere belli non basta, si deve essere i più belli. Nella società della performance la competizione non riguarda solo i risultati, la produttività, ma anche l’aspetto. Le ragazze e i ragazzi diventano solo il loro corpo, degli oggetti da ammirare senza sapere cosa ci sia dentro. Di certo, iniziative di questo genere non promuovono la diversità o l’individualità: gli aspiranti mister e miss sono allineati in punti precisi del palco, con lo stesso costume e un numero appiccicato addosso. Come se fossero delle Barbie e dei Ken, delle bambole tolte dalla loro scatola ed esposte in vendita. Lo scopo è quello di selezionare la più bella. Ma cos’è la bellezza e chi stabilisce se una persona è bella o meno? Delle gambe più lunghe e toniche? Degli addominali più scolpiti o dei glutei più sodi? Chi si attribuisce il diritto di giudicare dei giovani sulla base del loro aspetto fisico?

Non passa inosservato il neo eletto sindaco di Darfo, Dario Colossi, sorridente accanto ai loro volta neo eletti mister e miss terme. Sorride davanti al retaggio patriarcale, a dei giovani corpi messi in vetrina. Sorride, il sindaco, perché nella sua città si fanno tante cose, c’è l’imbarazzo della scelta. Manca la qualità, però. Manca il rispetto per l’altro. 

Si può costruire un futuro sulle basi della sola bellezza esteriore? Certo che no. Non facciamo altro che ripetere come in questo periodo i ragazzi e le ragazze si ritrovino continuamente a misurarsi con degli standard che non appartengono loro. Standard impossibili creati dal capitalismo solo per creare insicurezze e disagi nelle menti di adolescenti e non. Diamo la colpa ai social, il male del secolo. Ma la colpa è anche di manifestazioni come queste.
La società di cui tanto parliamo, ha bisogno di una scossa. Bisognerebbe eliminare elementi superficiali come una competizione basata sull’aspetto fisico, perché l’estetica non è una priorità della vita.
Serve una scossa e serve coerenza perché sugli stati Whatsapp scriviamo che la bellezza vera è quella interiore, ma poi Miss Terme mica ce la perdiamo.

Maria Ducoli