Un no vax per (ex) amico e la scienza di Gino il macellaio

 Riprendendo una notizia di lastampa.it, pubblichiamo le riflessioni di Fabio Giorgi (da Graffiti n. 311) in merito alle distorsioni create dai social media e dai canali di informazione che utilizziamo, all'interno dell'attuale dibattito sui vaccini.


 C’è una pandemia mondiale.
 Il virus è ancora il “simpaticissimo” Covid-19, stavolta la variante si chiama Omicron.
 Questo lo sanno tutti, ma proprio tutti tutti.
 Siamo ancora nella stessa situazione di uno e due anni fa? No.
 Questo però, nonostante alcune evidenze scientifiche, non tutti lo sanno, anzi, forse non vogliono saperlo.
 Qual è la differenza? Il vaccino.
 Non starò, in questa sede, a snocciolarvi i dati di quanto l’introduzione del vaccino anti-Covid sia stato d’aiuto nella lotta contro il virus; di quanto il tasso di mortalità, ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva sia enormemente più alto nei soggetti non vaccinati rispetto a quelli che hanno seguito l’iter consigliato dal CTS.
 In pratica, se siete no vax non starò qui a cercare di convincervi, perché se non vi fidate della scienza, non credo possiate fidarvi neppure di me, che proprio scienziato non sono (con buona pace del prof.  Solano, che ha pure provato a insegnarmi la chimica, ma con scarsissimi risultati).
 Cosa fare dunque quando qualche nostro conoscente o amico inizia a mandarci link a quell’articolo di quel sito che presto oscureranno perché è anti-regime, scritto da quel candidato premio Nobel che però hanno radiato perché è l’unico che si oppone al Big Pharma? La risposta è: provarci.
 Sappiate però che l’impresa non è solo ardua, ma semi-impossibile, perché quel vostro amico o conoscente è probabilmente finito in un pericolosissimo meccanismo, e qui parlo seriamente, settario.
 I social network creano attorno a noi una bolla, fatta perlopiù di gente che la pensa come noi, che condivide i nostri ideali e soprattutto condivide i nostri post.
 Questo fa sì che un’idea distorta possa amplificarsi e potenziarsi in maniera esponenziale ben più che nella vita reale, soprattutto se il mezzo social non lo si sa usare proprio bene, controllando fonti o facendo semplici factchecking.
 A me è capitato più volte di vedere condivisi da amici articoli o post contenenti immagini false o informazioni false e, dopo aver fatto notare la cosa qualche volta, ehm...
 quegli amici sono diventati ex amici.
 Si sta parlando sempre di amicizie social per ora, sia chiaro, ma questo comportamento è frequente e tende ad alimentare quella chiusura sopracitata.
 L’eliminare le amicizie scomode, quelle che fanno notare che la tal notizia è, come si suol dire in termini aulici “una cagata pazzesca”, contribuisce a restringere le fonti di informazione social (perché sì, la gente si informa sui social nel 2022).
 Un altro “sintomo” di caduta in quella sorta di settarismo religioso è la negazione di evidenze lampanti, come appunto un effettivo miglioramento della situazione grazie al vaccino, preferendo fonti dubbie in nome di un complottismo radicato e davvero difficile da estirpare.
 Chiaramente le fonti che voi citerete saranno vendute al potere, i dati che proverete a fornire saranno quelli ufficiali e quindi, ovviamente, fasulli e ingannatori.
 Vi troverete in un circolo vizioso e portati ad arrendervi perché starete giocando una partita a uno sport diverso, con regole diverse.
 Voi sarete lì a muovere la torre e loro vi diranno che quella si muove così da sem pre perché la lobby degli ingegneri ha preteso un movimento lineare e l’11 settembre è un chiaro segno che le torri dovrebbero muoversi diversamente, etc etc.
 Una discussione tra una persona credente e un ateo si arenerà sempre nel punto in cui il primo crede a ciò in cui vuol credere e l’altro crede nelle evidenze scientifiche.
 Quindi la situazione è questa: abbiamo Gino il macellaio che copia e incolla pezzi di articoli in cui sedicenti scienziati parlano di virus, RNA e vaccini, ma Gino il macellaio di quelle cose non ci capisce nulla, ma nella sua bolla, dove nessuno glielo fa notare, la sua convinzione cresce fino a distaccarsi dalla realtà.
 Dunque, come mai è così difficile strappare Gino il macellaio e gli altri nostri amici e conoscenti da questa situazione? I membri di una setta si sentono illuminati, loro hanno visto, sanno e non capiscono come quegli altri, quelli all’esterno, non riescano a vedere.
 Qui sta la chiave di volta: sia voi che loro, nella vostra discussione, avete il medesimo fine ultimo e cioè quello di salvare il vostro interlocutore.
 Personalmente credo che valga la pena provarci, comunque con la convinzione che, una volta che questo brutto periodo sarà alle spalle grazie agli sforzi di medici e scienziati, per molte menti sarà stata poco più che una banale influenza.

Fabio Giorgi