Disagio giovanile: di chi è la colpa?

La settimana si è aperta con la peggiore delle notizie: un’altra vita ingoiata dal malessere giovanile, dal peso di un’esistenza che avrebbe voluto essere vissuta. Nessuno parla di quello che sta succedendo, dell’epidemia silenziosa che ha accompagnato il Covid, dei giovani che stanno crollando nelle loro stanze.
Negli ultimi due anni, i ricoveri nelle neuropsichiatrie infantili sono aumentati del 30% secondo quando riportato da Stefano Vicari - primario dell’unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ospedale pediatrico di Roma.
Non se ne parla perchè non si vuole vedere il disagio giovanile in costante crescita, perché fa male vedere questi ragazzi che non riescono più a vivere. Fa male perché porta inevitabilmente a farsi una domanda: di chi è la colpa?
Alessandro Piperno, nel suo ultimo romanzo scriveva «È l’errore commesso dalla maggior parte delle persone. Stanno tutti lì a chiedersi: di chi è la colpa? Come se tutto ciò che non va, che non funziona nelle loro vite, tutto il dolore dovesse per forza avere un responsabile che li trascende. Mai che dicano: forse la colpa è mia. O ancora meglio: forse la colpa non è di nessuno. Le cose sono andate così».
Stavolta è diverso, stavolta non possiamo scrollare le spalle e andare avanti, non davanti all’urlo muto di un’intera generazione. Non possiamo addossare tutte le colpe alla pandemia, ad un virus che non ha spento solo le città ma anche la voglia di vivere dei più giovani. Sarebbe troppo facile. La colpa è delle istituzioni che hanno messo la salute mentale della cittadinanza all’ultimo posto, per anni. Ci siamo indignati per l’affossamento del bonus psicologo, un’indignazione giusta e motivata, ma il problema non sono quei soldi destinati ad altro. Il problema sono i fondi mai arrivati ai consultori, i tagli delle ore agli psicologi scolastici, i posti disponibili nei servizi pubblici di gran lunga inferiori rispetto all’effettivo bisogno.
Gli occhi spenti di questi ragazzi sono la conferma del fallimento delle generazioni precedenti, delle classi dirigenziali, della politica. Di uno Stato intero.

Maria Ducoli

Fotografia: G. Lazcano su Unsplash: https://unsplash.com/@gadiellv