Letture sotto l’albero: come sopravvivere alle festività

Inizia quel periodo dell’anno in cui vince chi sopravvive. A tutto: i pranzi infiniti, la diatriba pandoro-panettone, le temperature in calo, i parenti. Soprattutto i parenti. Fortunatamente, nel marasma delle festività, la letteratura ci viene in aiuto.

Per chi sta ancora CRESCENDO: Lettera ad una ragazza del futuro (Concita De Gregorio)
Una lettera per tutte le ragazze di domani che oggi non hanno sicuramente voglia di ascoltare i consigli degli adulti. E poi è anche la lettera per ciascuna di noi, per la ragazza che vuole essere o che è stata. Parla a tutte, Concita De Gregorio, sussurrando all’orecchio di una figlia addormentata o forse di se stessa.


Adatto a chi: si cerca, si è cercato
La frase che abbiamo sottolineato: «Sii gentile ragazza del futuro, ma non composta, sii ribelle quando sarà giusto esserlo»


Per chi vuole COMMUOVERSI: L’anno del pensiero magico (Joan Didion)
Il libro di Didion è un best seller ed è a dir poco splendido. L’adattamento teatrale - un breve monologo di sole 84 pagine - è toccante e doloroso come solo le cose vere della vita possono esserlo. Si legge d’un fiato e si arriva alla fine che il fiato non c’è più, al suo posto c’è qualche lacrima. Anzi, tante. Una sera la vita dell’autrice cambia repentinamente, il dolore la investe e lei lo imprime sulla carta, trasformandolo in un capolavoro.


Adatto a chi: non ha paura di entrare nel dolore degli altri
La frase che abbiamo sottolineato: «Il dolore risulta essere un posto che nessuno conosce finché non ci arriva».


Per chi cerca la POESIA: Averno (Louise Gluck)
Scoperta in Italia solo dopo aver vinto il Nobel nel 2020, l’autrice americana è una dei nomi più importanti della poesia contemporanea. In Averno canta lo splendore della notte e, al tempo stesso, il desiderio. Sembra parlare proprio a noi, reduci della pandemia, nonostante il libro sia uscito nel 2006. Ci dice che, qualche volta, anche quando il buio ci circonda, possiamo sentire una musica da una finestra aperta. Il mondo ci richiama a sé, invitandoci alla bellezza. 


Adatto a chi: ha sete di bellezza e voglia di luce
La frase che abbiamo sottolineato: «Di certo è un privilegio avvicinarsi alla fine/ancora credendo in qualcosa»


Per chi vuole IMPARARE: L’educazione linguistica democratica (Tullio De Mauro)
Prima di storcere il naso davanti a questo titolo così lungo e impegnativo, un piccolo incoraggiamento: è bellissimo. De Mauro è stato uno dei migliori divulgatori che l’Italia può vantare di aver avuto e con un linguaggio semplice e all’avanguardia ci parla della lingua, della scuola, di un paese - il nostro - che presenta una ricchezza linguistica inestimabile.


Adatto a chi: è pronto a mettere in discussione la società in cui viviamo
La frase che abbiamo sottolineato: «Prima la bistecca, dopo Saussure e l’educazione linguistica».

Per chi cerca una STORIA D’AMORE: Se domani ti arrivano i fiori (Alida Airaghi)
Non si sa in che modo due persone che si sono amate e capite possano allontanarsi. Darsi fastidio con la semplice presenza. Le voci si alzano, le porte sbattono. Alida Airaghi ha scritto un capolavoro, un romanzo brevissimo dai toni poetici, un racconto a due voci da leggere tutto d’un fiato, commuovendosi dall’inizio alla fine. 


Adatto a chi: ha amato per almeno un secondo
La frase che abbiamo sottolineato: «Cominciamo, allora. Immagino ci faremo del male, come succede a ogni rendiconto, bilancio, inventario finale. Facciamolo prima di dover decretare la chiusura per fallimento».

Per chi vuole EMOZIONARSI: Atti di un mancato addio (Giorgio Ghiotti)
Sparire senza lasciare traccia. Il tempo diventa sospeso, l’amore un’eterna attesa. Giorgio Ghiotti amalgama luoghi geografici e luoghi interiori, il flusso della vita che continua all’impulso a fermarla. Giulio sparisce e la sua assenza è claustrofobica, soprattutto per Edoardo che non riesce a mettere un piede davanti all’altro per rituffarsi nella vita che gli spetta.


Adatto a chi: avrebbe voluto avere un’occasione in più
La frase che abbiamo sottolineato: «Fu una storia d’amore perché, anche, mi fece soffrire. Una felicità dolorosa che si prova da giovani, quella forma di amore destinata a svanire con l’età, dimenticata, in definitiva, con la caduta degli idoli divenuti ormai semplici eroi in disuso»

Per chi cerca una STORIA FAMILIARE: E poi saremo salvi (Alessandra Carati)
Aida ha sei anni quando, mano nella mano con la mamma incinta, lascia il proprio villaggio nel cuore della Bosnia per oltrepassare il confine e raggiungere il padre a Milano. Presto diventerà un personaggio difficile da dimenticare. Alessandra Carati ci trascina nell’esodo della disperazione che coinvolge i cittadini bosniaci negli anni ’90.


Adatto a chi: ha fame di storie
La frase che abbiamo sottolineato: «Saremmo rimasti al di qua del confine con il nostro destino di spettatori della catastrofe. L’orrore immaginario avrebbe scavato una trincea intorno a ciascuno di noi»