Forno Allione: il disastro si prepara nel nostro silenzio

Come stanno le 23.000 tonnellate di rifiuti inquinati che dal 2010 giacciono negli stabilimenti della ex SELCA di Forno Allione?

Non bene, grazie, e stanno continuando a contaminare le acque e il suolo attorno al sito industriale. In silenzio.

Non è una novità per Graffiti occuparsi di questo tema: qui e qui ad esempio.

L'occasione di ricordare la bomba ecologica che da più di dieci anni attende di esplodere nella quasi totale inerzia delle istituzioni è data dai risultati delle analisi svolte dalla Agenzia Regionale di Protezione dell'Ambiente (ARPA), pubblicati in questi giorni (Giornale di Brescia).

I tecnici rilevano floruri e arsenico nelle acque, sacchi che contengono le scorie tossiche tagliati ed esposti alle intemperie, chiedono di estendere la rete di monitoraggio anche fuori dai capannoni (perché non sappiamo fino a dove arrivi la contaminazione) e interventi urgenti di messa in sicurezza. Poveri illusi!

La situazione è peggiorata, ma tutto corrisponde a quanto visto negli ultimi anni. 

 "Come vedi dalla foto [pubblicata sui giornali], i sacchi (lavoro fatto fare dal comune di Berzo Demo) sono abbandonati e tagliati. I floruri e il cianuro  sono sempre stati appena appena sopra il limite", commenta una fonte sentita da Graffiti.

Fotografia pubblicata dal Giornale di Brescia.

La causa del disastro ambientale, per di più, non è solo l'ex SELCA, ma anche gli stabilimenti dismessi che la circondano: "Per l'arsenico", prosegue il nostro commentatore, "non guardate alla SELCA. Dovrebbe essere un problema della ex UCAR.  Quando hanno dovuto svuotare il canale  usato come serbatoio da quello stabilimento, per interrare i cavi ENEL, hanno portato via parecchi bilici di acqua inquinata da arsenico". 

Ricordiamo che questo secondo stabilimento, attivo dagli anni '30 del Novecento, ha lavorato per decenni la grafite, fino alla chiusura nel 1994.

Le analisi risalgono a questo luglio, ma pare avremo presto aggiornamenti visto che, ci informa la nostra fonte, "[nuove] analisi sono state fatte martedì questo [19 ottobre]".

Analisi rapide, dunque, ma mancano le azioni, e i decisori tacciono (volete un esempio? Andare a vedere la pagina FB di Davide Caparini, sempre pronto ad intestarsi qualunque buca venga scavata in Valle).

Intanto, la bomba ecologica prosegue nel silenzio dei capannoni il suo conto alla rovescia e noi possiamo solo sperare che il tempo non sia ancora finito.


Guido Cenini e Ivan Faiferri