Ultimi passi verso il “Punto Vaccini” nell'Alto Sebino

In Lombardia non c'è carenza di dosi vaccinali, ma di organizzazione e di personale. Lo si nota specie lontano dai grandi centri urbani: la zona dei Comuni bergamaschi situati in cima al Lago d’Iseo / in fondo alla Valle Camonica / è distante da tutti i (pochi) Punto Vaccini finora installati da ATS/ASST “Bergamo Est”. Al momento, accompagniamo i cittadini più vulnerabili in auto per 40/50 chilometri, con preavviso di un giorno via SMS: va fatto, ma è ingiusto ed inefficace. A tanti era sembrato ovvio avanzare la richiesta di dirottare gli anziani della nostra popolazione (circa 30.000 residenti) sui vicini hub camuni: Pisogne, Darfo, Esine ecc., ma dopo ripetuti tentativi abbiamo capito che è impossibile. Sembra che la distinzione tra ATS di due diverse province non sia mai stata così invalicabile (e insensata: chi si ricorda della cara e vecchia “ASL Vallecamonica–Sebino”?), checché venga narrato da Regione Lombardia con il proprio "Modello Bertolaso", che per ora si caratterizza per bulimia comunicativa, disparità organizzative e pazzesche avarie operative quotidiane.


In questo contesto, stretti tra confini burocratici e morfologici, gli Amministratori hanno iniziato da un mesetto a coordinarsi (non da subito efficacemente) per conquistare l’installazione di un autonomo “Punto Vaccini”, istanza molto sentita dai cittadini.

Il lavoro dell'Ambito Alto Sebino è stato abbondante e proficuo: con i tecnici di ATS è stato già individuato il luogo più adeguato, a Rogno, (Area Sagre), ora manca l’ufficialità da ASST, i cui delegati sono attesi lunedì 22 marzo per un sopralluogo decisivo. Prima di questo traguardo, è stato sfidato il territorio a dimostrare il bisogno (e colmare le lacune di personale), raccogliendo in pochi giorni elenchi di nominativi di personale medico-infermieristico ed altri volontari disponibili a presidiare questo futuribile centro di vaccinazione locale: senza operatori di casa, l’ente non avrebbe definito pratiche né portato le dosi e i dispositivi informatici, giudicando “difficile” la logistica del trasporto verso Nord-Est (testimoniando quanto sia parimenti difficile scendere con il candidato vaccinando di categoria fragile…). Pieni di speranza e certi della bontà della richiesta, intanto i Comuni e i gruppi di Protezione Civile stanno curando i preparativi sulla logistica, poiché nella mail inviata mercoledì scorso ad ASST, l’elenco di personale resosi disponibile straripava di una novantina di nominativi, raccolti in pochi giorni: un rumoroso successo di solidarietà e di caparbietà, facilitato dal coordinamento del Presidente dell’Ambito Alto Sebino, Rinaldi Patrick, dai suoi funzionari, con i Sindaci, i Medici di Medicina Generale, medici ed infermieri ospedalieri (anche in pensione) e tanti cittadini volenterosi. ASST Bergamo Est non potrà che rispondere: d’accordo, partiamo, anche qui.

Se non succede?

Torneremo a parlarne, sui media, con linguaggio meno confortevole.

Andrea Bonadei