Che rimanga agli atti

Voglio dire la mia, in modo che rimanga agli atti in caso di definitivo impazzimento della politica italiana:

1) Renzi, Salvini e Meloni fanno a gara per trovare pretesti per affondare il governo Conte;

2) Le elezioni anticipate consegnerebbero l'Italia agli imbonitori di turno (sempre quelli, peraltro!), facendoci perdere ogni residua reputazione da parte dell'Europa e del mondo intero e ogni credibilità circa l'effettivo buon uso dei 209 miliardi di euro "strappati" da Conte in virtù di una acquisita affidabilità come sistema-Paese;

3) A marzo si voterà in Olanda e, nel caso vincesse il "frugale" Rutte, l'atteggiamento nei confronti di un Paese come il nostro non potrebbe che inasprirsi. Rutte aveva detto, per chi l'aveva dimenticato, che non voleva che i soldi dei contribuenti olandesi andassero a coprire i buchi dei debiti italiani. Come dargli torto, del resto? Se, in piena pandemia e con le scadenze drammatiche che ci attendono (rifinanziamento della Cassa integrazione, blocco dei licenziamenti in scadenza al 31 marzo p.v., attività commerciali con l'acqua alla gola), non trovassimo di meglio che gettarci in una confusa ed estenuante campagna elettorale, come potremmo dire di meritarci l'apertura di credito che l'Unione europea ci ha dato, nonostante Rutte?

4) Sempre a marzo si voterà in due importanti Land tedeschi e sarà la prova delle successive elezioni politiche di settembre;

5) A settembre si voterà in Germania senza più la Merkel e quindi con nuovi candidati, sicuramente più attenti agli interessi dei tedeschi che a quelli degli italiani;

6) Nel 2022 si voterà anche in Francia e in Ungheria, con esiti tutt'altro che scontati per Macron e tendenzialmente favorevoli al satrapo ungherese Orban, da sempre euro-scettico.

Morale della favola: chi può credere che, venendo meno la mattonella rappresentata dall'Italia, l'edificio europeo rimanga in piedi? E con esso l'Euro?

Chi può credere che i 209 miliardi del piano "Prossima Generazione UE" (volgarmente detto "Recovery Plan" o "Recovery Fund") ci vengano comunque accordati se proprio noi daremo inizio allo smottamento generale? Che fine faranno le pensioni, gli stipendi dei medici, infermieri, insegnanti poliziotti, ecc. ecc.? E i risparmi e gli investimenti delle famiglie se l'Euro dovesse cedere?

Alla luce di ciò si può cogliere la delinquenzialità civica della manovra ordita dal bamboccio di Rignano sull'Arno e dei suoi e sue complici (a cominciare dalla Bellanova), entusiasticamente accolta dal binomio Salvini-Meloni, campioni del "tanto peggio-tanto meglio" sulla pelle degli italiani.

Dove si sono nascosti i supporter di Renzi? Perché non lo rinnegano e non invocano una (questa volta sì) salutare "rottamazione"?

Noi, da bravi ragazzi, continueremo a fare la nostra parte.

Oggi, 13 gennaio 2021

Pier Luigi Milani