Parole appuntite e parole piumate al Premio “Mites terram possident”



Il titolo di un libro per il senso di una serata. Si tratta del libro per bambini e bambine, utilizzato nella scuola dell’infanzia del Comune di Marano Vicentino per capire che le parole hanno un peso e fanno nascere emozioni in chi le ascolta. Per parlare ai bambini di cose importanti, come il valore delle parole. 

È stata una bella cerimonia quella imbandita dal Comune di Malegno per il conferimento del premio “Mites terram possident”, XVI edizione, lunedì 30 novembre. Tenutosi in modalità on line, è stato un incontro emozionante, forse ancora di più di quando stavamo in presenza. Eravamo a tu per tu con i soggetti protagonisti, vedevamo emozioni di gioia, di stupore, di fierezza scorrere negli occhi e nel volto.

Sei candidature inviate per un premio alla pace, alla solidarietà, alla mitezza. Storie varie. Storie nascoste. Tutte storie encomiabili di impegno, di presenza attiva e generosa nella società, di azioni per costruire fratellanza e comunità. Una scuola che si è collegata con un istituto per anziani scambiando lettere, disegni, fotografie nel periodo del lockdown; don Roberto Malgesini che a Como si è prodigato fino alla fine per i senza tetto e i poveri; un motociclista che inventa la mototerapia per i piccoli pazienti oncologici o disabili; un’associazione impegnata nella raccolta e smistamento di cibi, vestiti, mobili, giochi per bambini e nel lavoro educativo per migliorare lo stile di vita; una sindaca che da anni dedica la sua vita amministrativa ai più piccoli e alle fasce più deboli.

E infine il Comune di Marano Vicentino che dal 2016 desidera essere una comunità educante e costruisce un patto educativo tra istituzioni, associazioni, gruppi, singoli cittadini di tutte le età, coinvolgendo la scuola e i gruppi sportivi in progetti di consapevolezza e attenzione all’uso responsabile delle parole. Il sindaco, Marco Guzzonato, presente all’incontro, usa il concetto di “ecologia della parola”: le parole ci rappresentano ed è importante assumerci tutti quanti la responsabilità delle scelte delle parole che utilizziamo ogni giorno. All’ingresso del paese ci sono dei cartelli dove sta scritto che Marano Vicentino è libero dalla violenza verbale. Che significa? Vogliamo utilizzare le parole come il più importante strumento quotidiano, con cui diamo un nome alle cose, costruiamo relazioni tra noi e con cui possiamo trarre il meglio da noi. Vogliamo continuare a lavorare in tal senso.

Siamo sulla Terra o sulla Luna? Domanda d’obbligo di fronte a queste affermazioni fatte con semplicità e profonda convinzione da un giovane amministratore. Ci colpiscono queste parole laiche, non collocate dentro un contesto ecclesiale o religioso. Semplicemente un discorso sulla comunità: quale comunità vogliamo e quali tessiture operiamo. Questo nella terra veneta, come quella camuna tendenzialmente concentrata sul lavoro e la produttività materiale, e in un momento storico in cui insulti, toni sguaiati, menzogne vanno per la maggiore. Siamo ammirati e pensiamo che, sotto la superficie che ci viene narrata dai media, questa nostra Italia nasconde autentiche perle. Un piccolo Comune fa la differenza. Ogni singolo può fare la differenza.

Al Comune di Marano Vicentino va il premio “Mites terram possident” 2020.


Margherita Moles e Alessio Domenighini