Hydrogen Valley: riflessioni a caldo

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Nel 2023 arriveranno nuovi treni a idrogeno nel Sebino e in Valcamonica. Il progetto della prima Hydrogen Valley italiana si chiama H2iseO, finanziato da FNM. Questi 14 nuovi elettrotreni alimentati a idrogeno (6 arriveranno nel 2023 e 8 nel 2026) prodotti da Alstom (come quelli già funzionanti in Germania) andranno a sostituire gli attuali a motore diesel sulla linea non elettrificata Brescia-Iseo-Edolo. 
La strategia del Gruppo Fnm (partecipato al 57% da Regione Lombardia) sembra guardare al futuro adottando criteri di sostenibilità ambientale ed economica, puntando su un viaggio a zero impatto ambientale, attraverso la decarbonizzazione del trasporto e lo sviluppo di una filiera territoriale dell’idrogeno. Anche il presidente di regione - Attilio Fontana – ha parlato di “sguardo verso il futuro, verso il Green New Deal voluto dall’Europa”.
 
IDROGENO: LO STATO DELL’ARTE
 
Facciamo un passo indietro e vediamo sinteticamente qual è attualmente lo “stato dell’arte” della filiera tecnologica relativa all’idrogeno. Oggi questo gas è prodotto principalmente in modo “sporco” (idrogeno grigio) partendo da combustibili fossili quali il carbone o il metano. Il motivo è essenzialmente economico: l’idrogeno verde è attualmente molto più costoso (3-7 dollari al Kg) di quello ottenuto tramite reforming degli idrocarburi o del carbone (1-2 dollari al Kg). Esiste in realtà anche una via intermedia tra l’idrogeno verde e quello grigio: il cosiddetto idrogeno blu. Questa strada è quella più caldeggiata dall’industria legata ai fossili perché consentirebbe loro di produrre idrogeno dal metano (di cui dispongono ampie riserve) in modo relativamente pulito, separando la CO2 e confinandola all’interno dei giacimenti di gas esauriti. 
Il piano di FNM per la linea BRESCIA-ISEO-EDOLO prevede il ricorso iniziale all’"idrogeno blu", che si produrrà a Iseo. Entro il 2025 saranno inoltre realizzati uno o due ulteriori impianti di produzione e distribuzione di idrogeno da elettrolisi (cosiddetto idrogeno verde) lungo il tracciato della ferrovia. Si prevede infine, sempre entro il 2025, di estendere la soluzione idrogeno al trasporto pubblico locale, a partire dai circa 40 mezzi gestiti in Valcamonica da FNMA. 
DOMANDE E RIFLESSIONI A CALDO
L’urgenza di mitigare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico sta determinando una forte spinta al ricorso alle energie rinnovabili; la parola “decarbonizzazione”, fino a poco tempo fa in uso solo tra gli addetti ai lavori, è ormai entrata a fare parte del linguaggio comune. Il fatto che la politica finalmente se ne occupi e investa - meglio tardi che mai! - può accendere qualche speranza per il futuro ma, a mio modo di vedere, non ci deve rabbonire per nessun motivo.
L’intento del progetto H2iseO mi pare certamente nobile e in quanto tale va applaudito, tuttavia mi si permetta qualche riflessione a sangue caldo.
Sappiamo bene quanto l’aria della Vallecamonica, soprattutto della bassa valle, sia inquinata. Ma qual è il reale impatto dei treni diesel sull’inquinamento atmosferico valligiano?
Molto poco rispetto alle stufe a legna, agli altri impianti di riscaldamento e al traffico su gomma. Meglio eliminarlo - che discorsi - così come è sempre meglio “decarbonizzare” il più possibile, tuttavia mi pare evidente che con questi nuovi treni ad idrogeno l’aria rimarrà ugualmente molto compromessa. Sarà un po' come avere una delle piste ciclabili più belle che corre di fianco ad uno dei fiumi più inquinati. Ogni riferimento è puramente voluto.
Ho come la sensazione che a monte di questo progetto della prima “Hydrogen Valley” italiana non ci sia la consapevolezza della complessità del nostro territorio, geografica, economica, sociale. Vedo un tentativo di svuotare il mare col secchiello, forse per poter arrivare a dire “beh, per l’ambiente qualcosa abbiamo fatto!”. Da molti anni ci viene spiegato (sui testi scientifici, a scuola, in tv) che per inquinare di meno l’aria è fondamentale rafforzare il sistema dei trasporti pubblici, così da incentivare le persone a lasciare l’auto in garage. In questo caso non mi pare sia previsto nessun potenziamento, solo la sostituzione dei mezzi esistenti. Di conseguenza il servizio, purtroppo, dovrebbe rimanere il medesimo, cioè treni quasi sempre vuoti, strade quasi sempre trafficate.
Sono felice che sia stata scelta la linea Brescia-Iseo-Edolo per questo progetto, tuttavia non si parli di svolta green per il nostro territorio, quella è ancora tutta da costruire!
 
Marco Bigatti

Immagine di Denis Chick - https://unsplash.com/@drc1948