Disastri e come fermarli (o almeno provarci)

La notizia della settimana: selezionata e commentata da Graffiti.
Questa settimana:
I soldi per il dissesto idrogeologico ci sono

Una e trina. La MIA notizia della settimana, che Graffiti chiede di segnalare, me ne trascina altre due. Un dato di realtà ne esce più chiaro. 
Queste le notizie: 
*il disastro di Corteno Golgi con i suoi sfollati e gli oltre tre milioni di euro di danni (Giornale di Brescia, 05.10.2020); fa seguito a quello delle Case di Viso e a Vaia e certamente ne precede altri;
*la dettagliata denuncia del presidente dell'associazione costruttori bresciani, con l'elencazione precisa e non breve dei fondi stanziati, disponibili e non spesi, dopo anni, per la prevenzione ed il recupero del dissesto idrogeologico; altri sulla stampa nazionale hanno fatto analoga rassegna di leggi finanziate e solo parzialmente - molto parzialmente utilizzate sullo stesso problema (Teleboario, 08.10.2020).

"E se smettessimo di fingere che la catastrofe climatica possa essere fermata?", afferma intervistato su Repubblica lo scrittore e ambientalista Jonathan Franzen, riportando - dice - quanto ormai ammettono in privato la gran parte dei maggiori esperti del settore (La Repubblica, 09.10.2020).
Lo fa per richiamare tutti ad un impegno diverso sui temi ambientali, non certo per far dismettere gli sforzi in atto. 
È la proposta, quindi, ed è una notizia, di un approccio ai temi ambientali che non si illude più di poter evitare gli eventi eccezionali, in piccolo e in grande, ma, dandoli per inevitabili, inserisce nella manutenzione ambientale, nella sua progettazione, la previsione dei danni possibili ai luoghi antropizzati e li riorganizza e li trasforma anche per limitarne l'impatto distruttivo.
Un invito che sarebbe bene diventasse notizia forte.

Bruno Bonafini