Regione Lombardia: non è andato tutto bene

No! Proprio no, cari leghisti! Non è una accorata difesa della Lombardia la vostra sbracata reazione al discorso del deputato Ricciardi. Che ha solo ricordato quello che da tempo ormai tutti vedono e dicono. Quanti hanno occhi per vedere e cervello per ragionare, fuor di tifoseria. Ovvero la debacle clamorosa della gestione sanitaria lombarda a fronte del Covid-19.
La Lombardia può ben essere orgogliosa dei suoi operatori sul fronte diretto della pandemia, medici infermieri e addetti ai lavori in ospedale; non lo può essere dello stato maggiore (la gestione politica) e dell'apparato complessivo (il modello di sanità). Che non solo non si sono rivelati all'altezza - lo dicono i numeri dei contagi, dei decessi, delle denunce di quanti hanno vissuto in solitudine a casa propria il momento acuto della malattia. Ma che nemmeno ha saputo correggere la rotta quando dopo i primi comprensibili errori altre Regioni hanno mostrato che scelte migliori erano possibili.

Non si difende allora la dignità della propria regione negando l'evidenza e evocando il rispetto dei morti. Si piegano invece questi e quella, i morti e la dignità di una comunità, all'impresa impossibile di salvare la faccia alla Lega di governo in Regione Lombardia. Alla sua gestione inadeguata della crisi, pur al netto di tutte le dovute attenuanti. Al modello squilibrato di sanità predisposto nel suo ventennio di governo in Regione.
Nel tentativo, quasi patetico, di allontanare la presa d'atto della caduta di un duplice mito: la superba vetrina della sanità lombarda e l'efficienza leghista nel governo locale, specie nel proprio territorio.

Bruno Bonafini

Fotografia tratta da vita.it