Metà. Una parola dal significato molto chiaro, sia se usata come aggettivo e, più ancora, se usata come sostantivo. Le stesse quattro lettere cambiano significato, solo se sposto l’accento (metà-méta): ne può venire un progetto: méta alla metà oppure metà per la méta.
In questa avvenuta sofferenza umana e che ha falciato tante vite adulte, mature (in che cosa?), si sono sentite sentenze sulla “filosofia” del vivere umano e tutte riassumibili in una: “Uomo fermati! Hai corso troppo! Guardati!”.
In questi giorni, seguendo i “bollettini di guerra al Covid-19” mi sono sempre chiesto: come mai, si parla solo di quanto avviene nei quattro continenti classificati come "sviluppati", del Primo Mondo, e poco del Secondo e pochissimo del Terzo?
Sono obbligato a farmi una mia idea. “Fermatevi, avete corso troppo!”. Abbiamo corso troppo e freneticamente a riempire il conto in banca e ne bastava la metà, a riempire i congelatori e ne bastava la metà, a riempire la scarpiera e ne bastava la metà, a riempire l’armadio di vestiti e ne bastava la metà, a rendere sempre più piaceri al corpo e ne bastava la metà, ad accaparrare stipendi e ne bastava la metà, a possedere case e terreni e ne bastava la metà, ad avere mezzi per viaggiare e ne bastava la metà, a conquistare spazi di mondo e ne bastava la metà, ad avere mobili sempre più lussuosi e ne bastava la metà, a curare in mille modi il corpo e ne bastava la metà, a inventare e seguire le mode in ogni settore di vita e ne bastava la metà, a inventare e perdersi in spettacoli e divertimenti di ogni genere e ne bastava la metà, e la lista potrebbe continuare.
Intanto abbiamo costruito una umanità di uomini bravi, capaci di ogni bene e di ogni male e non una umanità buona, saggia, matura (gustosa).
Intanto la metà di troppo è andata nei rifiuti. Intanto la metà degli stipendi è stata rubata a chi non ha lavoro. Intanto la metà negli armadi è rubata a chi va a piedi nudi, a chi ha freddo, a chi manca di un vestito dignitoso. Intanto la metà dei congelatori è pagata da chi non ha cibo. Intanto la metà del tempo passato fuori casa è rubata alla vita familiare. Intanto metà del lusso di casa e mobili lascia sulle strade tanti senzatetto. Intanto la metà dell’acqua che si tiene è la parte di chi muore di sete. Intanto la metà del denaro che si accumula lascia poveri, malati, anziani, donne e bambini nella miseria e senza cure. Intanto la metà del garage obbliga tanti ad andare a piedi. Intanto la metà della vita sulle spiagge è pagata da chi vive in tuguri, malsane catapecchie sotto i ponti e nelle fogne. Intanto la metà del mondo lavorativo - macchine, carburante, strade, incidenti - è sulle spalle di chi potrebbe fare il lavoro di ufficio a casa. Intanto metà nel mondo scolastico, delle spese per scuole, università, case per studenti, pensioni, viaggi è sulle spalle di famiglie e studenti che potrebbero prepararsi per vie telematiche. Intanto metà delle immense inutili spese per arrivare su Marte o per arrivare al centro della terra, con scavi preistorici, potrebbe essere data alla ricerca per il bene fisico-culturale e morale di tutti.
E le disumane spese per le armi? Armi più micidiali e sofisticate?!?
Concludo la mia riflessione. A me pare che la scuola di questa sofferenza umana ci aiuti a raggiungere il vero bene di tutti, a fissare come méta la metà.
I nostri padri romani sentenziavano “Intelligenti pauca”.
Don Redento Tignonsini
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In questa avvenuta sofferenza umana e che ha falciato tante vite adulte, mature (in che cosa?), si sono sentite sentenze sulla “filosofia” del vivere umano e tutte riassumibili in una: “Uomo fermati! Hai corso troppo! Guardati!”.
In questi giorni, seguendo i “bollettini di guerra al Covid-19” mi sono sempre chiesto: come mai, si parla solo di quanto avviene nei quattro continenti classificati come "sviluppati", del Primo Mondo, e poco del Secondo e pochissimo del Terzo?
Sono obbligato a farmi una mia idea. “Fermatevi, avete corso troppo!”. Abbiamo corso troppo e freneticamente a riempire il conto in banca e ne bastava la metà, a riempire i congelatori e ne bastava la metà, a riempire la scarpiera e ne bastava la metà, a riempire l’armadio di vestiti e ne bastava la metà, a rendere sempre più piaceri al corpo e ne bastava la metà, ad accaparrare stipendi e ne bastava la metà, a possedere case e terreni e ne bastava la metà, ad avere mezzi per viaggiare e ne bastava la metà, a conquistare spazi di mondo e ne bastava la metà, ad avere mobili sempre più lussuosi e ne bastava la metà, a curare in mille modi il corpo e ne bastava la metà, a inventare e seguire le mode in ogni settore di vita e ne bastava la metà, a inventare e perdersi in spettacoli e divertimenti di ogni genere e ne bastava la metà, e la lista potrebbe continuare.
Intanto abbiamo costruito una umanità di uomini bravi, capaci di ogni bene e di ogni male e non una umanità buona, saggia, matura (gustosa).
Intanto la metà di troppo è andata nei rifiuti. Intanto la metà degli stipendi è stata rubata a chi non ha lavoro. Intanto la metà negli armadi è rubata a chi va a piedi nudi, a chi ha freddo, a chi manca di un vestito dignitoso. Intanto la metà dei congelatori è pagata da chi non ha cibo. Intanto la metà del tempo passato fuori casa è rubata alla vita familiare. Intanto metà del lusso di casa e mobili lascia sulle strade tanti senzatetto. Intanto la metà dell’acqua che si tiene è la parte di chi muore di sete. Intanto la metà del denaro che si accumula lascia poveri, malati, anziani, donne e bambini nella miseria e senza cure. Intanto la metà del garage obbliga tanti ad andare a piedi. Intanto la metà della vita sulle spiagge è pagata da chi vive in tuguri, malsane catapecchie sotto i ponti e nelle fogne. Intanto la metà del mondo lavorativo - macchine, carburante, strade, incidenti - è sulle spalle di chi potrebbe fare il lavoro di ufficio a casa. Intanto metà nel mondo scolastico, delle spese per scuole, università, case per studenti, pensioni, viaggi è sulle spalle di famiglie e studenti che potrebbero prepararsi per vie telematiche. Intanto metà delle immense inutili spese per arrivare su Marte o per arrivare al centro della terra, con scavi preistorici, potrebbe essere data alla ricerca per il bene fisico-culturale e morale di tutti.
E le disumane spese per le armi? Armi più micidiali e sofisticate?!?
Concludo la mia riflessione. A me pare che la scuola di questa sofferenza umana ci aiuti a raggiungere il vero bene di tutti, a fissare come méta la metà.
I nostri padri romani sentenziavano “Intelligenti pauca”.
Don Redento Tignonsini
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