Amministrative 2024: politica non è ancora femminile

 Sono uscite le liste per le elezioni amministrative dell'8-9 giugno 2024.

Quest'anno, in concomitanza con le elezioni europee, si vota anche per il rinnovo dei consigli di 26 comuni della Valle Camonica.

Abbiamo visto in un precedente articolo che, cinque anni fa, le donne capolista erano il 13% del totale. E oggi, a liste chiuse, com'è andata?

I dati li abbiamo raccolti autonomamente, non essendo ancora disponibili quelli del Ministero dell'Interno.


Miglioriamo?

Mica tanto, verrebbe da dire.

Su 45 tra candidati e candidate sindache, queste ultime sono 8: il 18% del totale. Meglio del 2019, quando erano 7 su 51. Certo, per arrivare alla parità "nominale" mancano ancora 32 punti percentuali, o, se preferite, altre 14 o 15 candidate.

Delle aspiranti sindache, due (Marina Lanzetti a Ceto e Serena Morgani a Saviore dell'Adamello) sono prime cittadine uscenti, nonché uniche candidate nei loro comuni.

Tre affrontano un singolo avversario maschio: Giusy Ballarini, a Lozio, fa parte della maggioranza uscente; Nadia Ghensi a Monno e Donatella Martinazzoli a Cimbergo guidano liste "di opposizione" alle maggioranze uscenti. Ghensi sfiderà il sindaco uscente, Martinazzoli il consigliere di maggioranza ed ex sindaco Gian Bettino Polonioli.

In un caso una donna si contrappone a due uomini: a Cividate Camuno infatti l'assessora uscente Stefania Cossetti dovrà confrontarsi con il sindaco uscente Ciro Ballardini ed il coordinatore zonale di FdI Alessandro Francesetti.

A Capo di Ponte invece, sono due le candidate (Viviana Apollone e Ida Bottanelli) contro un solo candidato.

La demografia aiuta?

Se andiamo a vedere il rapporto tra candidate e grandezza del comune, troviamo una strana tendenza: più il comune è piccolo, più le donne partecipano alla politica attiva.


Per il resto...

Concludiamo questa rapidissima panoramica, dandoci però appuntamento al 10 giugno (o qualche giorno più in là, diciamo...) per commentare i risultati delle elezioni, con un paio di considerazioni finali.


Nel 2019 erano stati 7 i comuni dove si era presentata solo una lista. Oggi sono 8: il dato è più o meno stabile, ma evidenzia la difficoltà del fare politica a livello locale.

Vediamo poi che la tendenza alla lista unica aumenta nei comuni sotto i 1.000 abitanti: la popolazione del 55% degli enti di questa fascia avrà un solo simbolo sulla scheda. Sopra i 1.000 abitanti, sono il 30% i comuni con la lista unica.

Chiudiamo presentando la situazione dei singoli enti, nell'ultimo grafico: