Valcamonica in Numeri: Residenze sanitarie assistenziali, quanti letti, e quanto costano?

Le Rsa, residenze sanitarie assistenziali, sono "strutture residenziali destinate ad accogliere persone anziane non autosufficienti, alle quali garantiscono interventi destinati a migliorarne i livelli di autonomia, a promuoverne il benessere, a prevenire e curare le malattie croniche".
Con una popolazione sempre più anziana, e un indice di vecchiaia (il rapporto tra ultrasessantacinquenni e fascia 0/14 anni) pronto a schizzare da 194 a 250 entro il 2031 (fonte: Eupolis Lombardia), la Valle Camonica avrà sempre più bisogno dei servizi di queste strutture.
 
Per studiare qualche numero a riguardo, prendiamo i dati pubblicati dalla Agenzia di tutela della salute della montagna, che si occupa di autorizzare l' attività di queste strutture e di erogare fondi per il loro funzionamento.
In Valle Camonica esistono 14 Rsa, distribuite tra Ponte di Legno e Pisogne, per un totale di 1.045 posti letto autorizzati.
Questi si dividono in "solventi", con rette totalmente a carico dell'utente, "accreditati", per i quali l'Ats riconosce una quota di rimborso per le spese sanitarie, e "a contratto", per i quali l'Ats rimborsa anche una parte delle spese di ospitalità.
Se guardiamo la situazione complessiva della Valle, abbiamo una distribuzione come quella seguente.
 
 
I posti letto "a contratto" sono, secondo i dati di Ats, la maggioranza di quelli disponibili, con una minima incidenza dei posti letto totalmente a carico dell'utenza ("solventi").
Se guardiamo alla disponibilità delle singole Rsa, i numeri diventano quelli riportati qui sotto.

Non c'è correlazione tra dimensioni del paese e disponibilità di posti letto della Rsa. Territori relativamente poco popolosi, come l'alta Valle Camonica, ospitano tre strutture (Edolo, Malonno e Ponte di Legno), che dispongono di quasi un quarto dei posti letto totali del territorio.

Anche le dimensioni dell'istituto di cura variano molto. Il 29% dei posti letto si concentra nelle tre realtà di Pisogne, Malonno e Darfo Boario Terme, mentre le Rsa più piccole (Lozio, Artogne e Capo di Ponte) raggiungono, insieme, il 12% della capacità di accoglienza.

I posti letto "solventi" non sono equamente distribuiti, ma si concentrano in alcune Rsa, come ad esempio Capo di Ponte, dove costituiscono quasi il 30% del totale delle capacità dell'istituto, o Ponte di Legno, dove arrivano al 25%.

Ma a quanto ammontano le tariffe?

Nei dati che Ats pubblica troviamo, per ogni tipologia di posto letto ("autorizzati", cioè solventi, "accreditati" e "a contratto"), una tariffa minima e una tariffa massima per ciascuna Rsa. Per poter disporre di un parametro di riferimento, abbiamo utilizzato per ciascun istituto la media di questi due valori.

Qui sotto trovate il grafico di confronto delle tariffe giornaliere medie dei posti letto "a contratto".



Le differenze possono essere piuttosto marcate, con un +30% tra la tariffa più bassa e quella più alta della scala.

La tariffa media delle Rsa della Valle è di € 56,6: moltiplicata su tutto l'anno ci dà un valore di € 20.659, ovvero di circa € 1721,58 al mese.

Sono ovviamente numeri indicativi (la media sulla tariffa "minima" dà un valore mensile di € 1620,9) ma danno una misura della spesa che le famiglie e le persone ricoverate devono affrontare per questo servizio indispensabile.

Le variazioni di tariffa tra i posti "solventi" (totalmente a carico dell'utente) e quelli "a contratto" (con il massimo rimborso del sistema regionale) per le singole Rsa sono riportati nell'ultimo grafico di questa puntata, che trovate qui sotto.


La panoramica è ovviamente incompleta. I dati di oggi non ci dicono a quanto ammonta il rimborso regionale previsto per le tipologie di posti letto diverse dai "solventi". Inoltre, vediamo solo la metà del quadro: non sappiamo quanti siano i costi sopportati dalle Rsa per le loro attività di cura - e in questo ha un ruolo anche il recente rinnovo dei contratti delle cooperative sociali, che porterà indubbiamente benefici a lavoratori e lavoratrici del settore, ma sarà anche una causa di aumento dei costi per le realtà che gestiscono gli istituti, e potrebbero quindi comportare aumenti di tariffe per le famiglie e le persone ricoverate.

Prendetela dunque come una prima ricognizione dell'argomento, e, se ricevete il Graffiti cartaceo, preparatevi ad un approfondimento, con una inchiesta curata da Piero Confalonieri che sarà pubblicata prossimo numero (marzo-aprile 2024).

Ivan Faiferri