I nuovi sindaci: Simone Bresadola

Cevo: spopolamento? «Invertiremo il trend»

Simone, sei una delle novità sulla scena amministrativa valligiana. Presentati ai lettori di Graffiti.

Sono Simone Bresadola, neoletto sindaco del comune di Cevo, ho 27 anni, sono ingegnere meccanico e lavoro presso una azienda siderurgica occupandomi della gestione dell’energia. Sono un amante della musica, della montagna e delle tradizioni.

Sei tra i Sindaci più giovani eletti nel corso dell’ultima tornata. Giovani e politica: partiamo da qui. Sei un’eccezione o c’è un ritorno all’interesse e all’impegno tra i tuoi coetanei?

Prima di essere eletto a dire la verità credevo di essere una eccezione, uno degli obiettivi del mio gruppo era appunto quello di far riavvicinare le persone giovani all’interesse della cosa pubblica e alla vita amministrativa, un aspetto che in generale mi sembrava si stesse perdendo.

Dopo le elezioni amministrative, guardando dalla bella vista di Cevo i risultati degli altri comuni della Valle Camonica, mi sono piacevolmente ricreduto. Molti dei neosindaci sono giovani come me; tante nostre aspettative, obiettivi e difficoltà sono comuni, è bello e costruttivo avere un confronto con loro.

“Una fresca corrente di cambiamento”: così avete presentato la lista “Sogno Comune”, risultata nettamente vincitrice alle scorse elezioni, con il 57,4% dei voti. Quella che hai appena varato però è una Giunta tutta al maschile. E a ricoprire il ruolo di Assessore ai lavori pubblici c’è Silvio Citroni, per tre legislature Sindaco di Cevo. I maligni potrebbero storcere il naso: l’afa estiva ha avuto la meglio sulla fresca corrente di cambiamento?

Non posso che essere orgoglioso di rappresentare il mio paese, gran parte dei cittadini hanno dato supporto e fiducia al mio gruppo "Sogno Comune" ed ad essi vanno i miei ringraziamenti. Siamo consapevoli dell’importanza di avere parità di genere all’interno della giunta, tuttavia, per svariati motivi le “nostre donne” hanno preferito dare supporto senza entrarne. Il dialogo con il gruppo è costante e credetemi che si fanno sentire!

Dal momento che abbiamo deciso di coinvolgere ancora l’ex sindaco Citroni non abbiamo mai voluto tenere questo aspetto segreto. Siamo consapevoli di essere un gruppo forte e competente ma nessuno di noi aveva mai avuto precedenti esperienze amministrative. Per le deleghe agli assessori e ai consiglieri ci siamo basati sulle disponibilità e le competenze che ognuno di noi poteva fornire; credo che non ci sia persona nel comune di Cevo più preparata di Citroni in ambito di lavori pubblici.

I “maligni” che affermano il contrario probabilmente sono mal informati, basta vedere che 9/11 del Consiglio Comunale sono cambiati e che l’età media si è abbassata notevolmente per poter affermare che seppure è in corso un cambiamento climatico mondiale importante, a Cevo l’afa estiva non la si sente!

Lo spopolamento è probabilmente il problema numero 1, per Cevo, come per altri paesi della Valle. Tu personalmente hai mai pensato di andare a vivere altrove? E ora, da primo cittadino, su quali iniziative intendi lavorare per provare a fermare questa tendenza, che pare inesorabile?

Esattamente è il tema numero 1, il nostro gruppo "Sogno Comune" si è posto come obiettivo di ridurre al minimo lo spopolamento. Il nostro “Sogno” molto ambizioso è quello di invertire questo trend negativo.

Ho pensato parecchie volte di lasciare il mio paese per svariati motivi sia lavorativi che personali, ma alla fine l’amore per il mio territorio e per la mia gente hanno sempre fatto pendere l’ago della bilancia in questa direzione.

Per raggiungere il nostro obiettivo è fondamentale riuscire a mantenere i servizi ai cittadini. Storicamente Cevo, grazie anche alla sua posizione soleggiata e a 1.100 m.s.l.m. è sempre stata una meta estiva turistica. La maggior parte delle attività presenti sul territorio riesce a mantenersi tutto l’anno per quel piccolo periodo estivo, quando i villA inizio luglio Cevo ha ricordato, ottant’anni dopo, l’incendio del paese per mano fascista. Che emozione è stata sfilare con la fascia tricolore?eggianti scappano dalla calura della città. Si vuole puntare ad allungare maggiormente la stagione estiva implementando servizi che possano attirare il turista, aumentare l’economia di tutto il territorio e favorire le nuove attività.

A inizio luglio Cevo ha ricordato, ottant’anni dopo, l’incendio del paese per mano fascista. Che emozione è stata sfilare con la fascia tricolore?

Il ricordo dell’incendio di Cevo è molto sentito da parte di tutta la popolazione, in quanto Cevo ha patito, ha sofferto ed è successivamente rinato dalle ceneri di quell’incendio, per difendere la Libertà.

È stata la mia prima sfilata ufficiale, nel mio paese e, come tema, ideali da me condivisi. Sicuramente una delle più grandi emozioni mai provate, che mi porterò per sempre nel cuore.

L’incontro e la successiva deposizione della corona di alloro al monumento della resistenza con Rosi Romelli, la partigiana più giovane d’Italia e il cantare l’inno di Mameli con lei hanno coronato la già bellissima ed emozionante esperienza. 


Intervista a cura di Michele Cotti Cottini