Benedetti templari

Cittadine e cittadini darfensi, vi è parso di scorgere il profilo di una misteriosa figura a cavallo stagliarsi sul Monticolo? Udite oscure litanie latine nei tubi del calorifero? Avete visto brillare nel cielo notturno una croce greca? Forse l'arcano è legato alle imminenti elezioni comunali, e alla leggenda della sindaca-templare

Le antiche saghe sono quelle che restano impresse nel cuore, e se davvero così fosse, un giorno si ricorderà di quando, nel lontano 2009, Francesca Benedetti, attuale aspirante alla carica di prima cittadina di Darfo Boario Terme, militava tra le file dei templari con tanto di mantello e tunica con la croce patente.


I confratelli e le consorelle della
Commanderia di Ponte di Legno, 2009
(www.tempomoderno.it)


La vicenda è vecchia, e arcinota: nel 2012 le cronache nazionali iniziarono a interessarsi alla Suprema Militia Equitum Christi, un'associazione neo templare. Nella Commanderia dei santi Faustino e Giovitta (sic), con sede a Ponte di Legno, militavano nomi di spicco del leghismo camuno: il Cavaliere Bruno Caparini, padre dell'attuale assessore regionale ed ex parlamentare; la Dama Monica Rizzi, ex assessora regionale e madrina politica di Renzo Bossi in arte Il Trota; il Novizio Francesco Abondio, sindaco di Darfo Boario Terme.
La lista è lunga, ma c'è anche il nome di Francesca Benedetti, registrata come Novizia.
Non si vuole alludere a nulla di losco (un giornalista di Libero è stato condannato per diffamazione per averlo suggerito), come dichiarava Fabio Rolfi (assessore all'agricoltura della lega, la cui spada era al servizio della commanderia di Brescia), "si tratta di una semplice Onlus".
In effetti leggendo lo statuto dell'associazione (che esiste ancora e continua i suoi raduni in cappa e spada in giro per l'Italia), non si può che rimanere ammirati.
Soci e socie si impegnano a vivere "nella traditio dei poveri cavalieri di Cristo", a risvegliare "i valori della cavalleria", alla  "difesa della chiesa cattolica", con gesti di carità senza distinzione di razza (chissà se questo pezzo era arrivato alle orecchie leghiste), con il recupero dei beni culturali religiosi e favorendo l'insegnamento dei mestieri.
Benedetti, insieme ai suoi confratelli in camicia verde, aderì all'insegnamento evangelico, con il motto di "la mia anima a Dio, La mia spada alla chiesa".
A proposito di quest'ultima, si dice che sia stata forgiata a Bienno, presso La Fucina Museo, a partire dal parafanghi della Fiat 500 di Alberto da Giussano.

Francesca Benedetti e la sua squadra

Non si può negare che sarebbe un primato nella storia della comunità di Darfo quello di essere guidati da un'esponente dell'ordine templare.
La trascorsa affiliazione della candidata spiegherebbe anche la sua tendenza a farsi fotografare di fronte ad architetture medievali (il ponte di Montecchio campeggia nei suoi manifesti), o l'attenzione che il programma della sua lista mostra verso il recupero dei monumenti storici.
Tra i futuri investimenti in caso di vittoria elettorale, secondo alcuni, ci sarebbe allo studio un progetto per realizzare, con i soldi del PNRR, una fortezza sopra a Pellalepre, in caso di ripresa delle incursioni saracene.

Un rendering della nuova infrastruttura, presentata
in anteprima il 30 aprile alla ministra Gelmini

La candidata-templare avrebbe poi in mente di acquistare come mezzo di rappresentanza del comune uno stallone andaluso, con cui potersi muovere la sera per le vie della città, per portare la giustizia e disperdere la movida molesta.


Francesco Ghiroldi legge il programma della lista

Non mancherebbero le iniziative istituzionali ispirate allo spirito cavalleresco: la realizzazione di un annuale torneo cavalleresco presso la rotonda del Castellino, l'intitolazione della Biblioteca comunale a Dan Brown, e una campagna di conquista per annettere il comune di Angolo Terme e controllare in questo modo l'accesso alla Val di Scalve e alle sue miniere di ferro, in previsione della forgiatura di una linea di usberghi, nuova divisa ufficiale dell'amministrazione darfense.
Benedetti vorrebbe poi sostituire il tradizionale dibattito televisivo tra candidati sindaci con un evento più incline alla traditio del suo ordine.
Si dice che a Paola Abondio e Dario Colossi sia già stato recapitato il guanto di sfida per una singolare tenzone.

Guglielmo da Anfurro

 

ATTENZIONE 👇

😱 Alcune parti dell'articolo potrebbero avere contenuto satirico!

🚗 È storicamente dimostrato che Alberto da Giussano non possedesse una FIAT 500 (semmai una Alfa Romeo prodotta ad Arese). 

👌 Lo staff di Francesca Benedetti è stato contattato per una conferma della notizia della sua passata o attuale affiliazione alla Suprema Militia Equitum Christi Onlus, ma non abbiamo ancora ricevuto risposta.