"Corto e fieno" in Valle Camonica: il campo e la cultura insieme.

C'è una cosa che amo. Essere in un angolo della Valle e da lì guardare il Mondo. Unire gli opposti: il piccolo e il grande, il locale e il globale, il campo e la cultura. Questo è successo l'ultima volta sabato 30 ottobre al Musil di Cedegolo, in occasione dell'evento Corto e Fieno patrocinato dalla Comunità Montana e dal Borgo degli Artisti di Bienno, con il sostegno del Bio-distretto e di SlowFood. 
Corto e Fieno é un Festival del Cinema Rurale nato sul Lago d'Orta. E' una realtà curiosa che porta sullo schermo la terra e i contadini da ormai 12 anni, è cresciuta tantissimo, prima a livello locale, poi nazionale ed internazionale: arrivano dai 400 ai 500 films all'anno da tutto il Mondo. L'iniziativa è servita a legare quel territorio a un contesto di dibattito culturale molto più ampio e nel tempo anche a produrre interesse e movimento turistico. Così ci racconta Davide, il dirigente del Festival, presentandoci la serata. Da lì vengono i primi film che abbiamo visto, tra i vincitori dell'edizione 2021. 
Innanzitutto un film d'animazione di origine statunitense. Qui uno sguardo profondo e delicato accompagna i mutamenti delle stagioni osservati nella vita di un fiore e degli animali che lo avvicinano, vi sostano, vi costruiscono abitazione e famiglia. Una meraviglia anche per i nostri occhi di adulti. 
Di seguito un film inglese con una collaborazione bulgara: un film ironico e amaro che segue le riunioni di un comitato in un villaggio all'epoca del comunismo reale. Si devono prendere delle decisioni che stravolgono il lavoro degli allevatori in nome della produttività e della modernità. Non tutti sono d'accordo, ma poco alla volta il dissenso viene trasformato in ingranaggio del sistema.
Potente e liberatorio il terzo film di origine curda. Nel Kurdistan turco al confine con la Siria ci sono famiglie che si guadagnano da vivere raccogliendo immondizia con l'aiuto di un asino. Ma poi gli asini vecchi per decisione del Comune vengono mandati in pensione. Bisogna trovare un asino più giovane per mantenere il posto. Il giovane Salih, per aiutare lo zio, attraversa il confine siriano per recuperare il suo asino, che ha dovuto lasciare a causa della guerra. I confini si possono superare, per fortuna.
E che ci fa il Borgo degli artisti di Bienno? Al Borgo il merito di avere intercettato da tempo questa iniziativa, di averla legata alla Valle, di averci dialogato e di avere cercato un modo per partecipare con un proprio contributo. E' infatti nata la branca camuna del Festival che si chiama Segni in corto. Proprio quest'anno in piena pandemia è stato realizzato on line un corso di cinematografia, di scrittura di un documentario, di una sceneggiatura. Ne sono scaturiti materiali interessanti, tra i quali sono stati selezionati due cortometraggi portati in visione nella serata. 
Il corto Papa/Valle di Marco Meazzini vince il primo premio per il racconto commovente di una storia familiare: un figlio accompagna il padre, impedito per problemi di salute, a Valle di Saviore, dove ha vissuto l'infanzia, e scopre una realtà attraverso lo sguardo e il racconto del genitore. Non meno valido il secondo cortometraggio Lievito Madre di Annamaria Gallo. E' la riscoperta durante il periodo della pandemia dei gesti secolari con cui si impasta e si cuoce il pane a casa, ripensando figure e ambienti dell'infanzia, e valorizzando la dimensione comunitaria di questo rito. Sono storie che partono dalla Valle, ma hanno una valenza comunitaria e transgenerazionale. Che viene dato in premio? Due campanacci dorati.
Chiudiamo con il sogno che è stato annunciato: costruire in Valle Camonica un'Accademia del Cinema Rurale. Dichiarato al Musil, dove uno spazio è stato dedicato ad Ermanno Olmi, uno dei maestri del cinema. Un'ambizione forte che va coltivata, anche nel nome dell'amico Pierfausto Bettoni ispiratore e infaticabile animatore del Borgo degli Artisti di Bienno.  

Margherita