Ora e Subito. Non c'è tempo di aspettare. Parole sul palco di Fridays for Future a Brescia

"Ogni giorno ci viene chiesto di fare il nostro dovere, di lavorare, di andare a scuola, di studiare. Ma oggi, 24 settembre, oggi pensiamo al nostro futuro". Parole dal palco, dove si succedono gli interventi di ragazze e ragazzi che partecipano alla manifestazione di Fridays for Future a Brescia.
Dopo due anni, finalmente, non una protesta on line, ma un vero corteo da piazzale Arnaldo, eccezionalmente per l'occasione luogo di impegno, a Piazza Duomo passando per Corso Magenta. Sono tornati i giovani di Fridays for Future, sono in tanti. Si parla di cinquemila. Ragazze e ragazzi, ragazzini, studenti di tutte le età, pure una classe della primaria, ma anche “adulti” scesi in piazza al fianco delle nuove generazioni decise a chiedere ora, subito, fatti concreti alla politica e non solo parole e scadenze prossime di decenni. Ora e subito é il leitmotiv di tutti gli interventi. Non c'è tempo di aspettare. 
"Due anni fa, dice Sara Segantin, storica fondatrice del movimento in Italia e presente sul palco, abbiamo portato in piazza i nostri sogni, le nostre speranze. Oggi no. Oggi portiamo in piazza una realtà. Ora la situazione è cambiata, si è complicata. Anche i governi di clima parlano, sul clima agiscono, la domanda è che cosa stanno concretamente facendo". In effetti la crisi climatica sta assumendo i connotati dell'emergenza, nella realtà, non tanto nella consapevolezza generale. Eppure la constatazione è stridente. Due più due fa quattro. Abbiamo vissuto in Europa l'estate più calda degli ultimi trent'anni, caratterizzata da grandine, afa, siccità, incendi. Nelle città in particolare l'impatto del riscaldamento globale è già visibile: suoli asfaltati dove ogni pioggia diventa un'alluvione, alte temperature e afa prolungata, grandinate di grosse dimensioni, acquazzoni che fanno straripare laghi, fiumi e fogne, la neve sempre più rara, scioglimento impressionante dei ghiacciai, a Venezia sempre più frequente l'acqua alta... 
L'Europa e il governo italiano sono orientati verso programmi di transizione ecologica: un passaggio dell'organizzazione economica e sociale, sicuramente una riconversione tecnologica per produrre meno sostanze inquinanti. Ci sarebbero le premesse di un cambio radicale, almeno noi immaginiamo, di un nuovo collocamento dell'essere umano nell'ecosistema planetario. Ma gli interessi premono, continuano le speculazioni della finanza, le aziende seguitano ad inquinare, ancora si parla di trivelle, di esplorazioni per individuare nuovi giacimenti di metano in Italia, si costruisce un maxi-gasdotto in Sardegna, la cementificazione avanza senza sosta. E si affacciano tecnologie nucleari di quarta generazione che sarebbero da considerare, dice Cingolani, se si verificasse che i chili di rifiuti radioattivi siano pochissimi, la sicurezza elevata, il costo basso. Se, se, se ... programmi dilazionati in decenni. 
Molta confusione, tempi lunghi. I giovani invece scalpitano. La loro energia è vitale, esprime urgenza, senza mediazione alcuna.
"Il nostro futuro ci interessa. Ognuno di noi può fare la differenza. Se volete avere dei sogni, avere una famiglia, se vi piace andare in montagna, avete un motivo valido per essere qui e dovete esserci. Abbiamo bisogno di azioni urgenti, di gente consapevole, di gente che si rende conto che la sua casa è in fiamme e pertanto non si allontana per bere un caffè al bar. A partire dalle scuole, all'università fino alla ricerca, bisogna investire per un radicale cambio di sistema. Siamo in piazza con il Covid, ci rimproverano. Non siamo incoscienti: se non arginiamo la crisi climatica avremo 2, 3, 4 , 5 nuove epidemie di Covid. Siamo qua perché vogliamo un futuro, chiediamolo".  
Ma il territorio di Brescia vive molte problematiche ambientali, lo sappiamo. Interviene a tal proposito una rappresentante di "Basta Veleni", il Tavolo che unisce circa 50 comitati che si occupano di questioni ambientali in città e provincia. Oltre alla crisi climatica nel territorio si vanno ad aggiungere l'inquinamento dell'aria e delle falde, discariche, grandi opere inutili come il TAV e il maxidepuratore del lago di Garda, l'area inquinata di PCB della Caffaro nel cuore della città, l'inceneritore. "Viviamo un'emergenza nell'emergenza e l'unico modo per cambiare le cose è attivarsi e lottare, tutti insieme. Continuando a pensare globale proseguiamo sempre più determinati nella nostra lotta locale, perché un futuro diverso è solo nelle nostre mani!".
Siamo in una situazione quasi irreversibile. Ci diamo una mossa, oltre le parole? Siamo con loro.

Alessio e Margherita