noi, un mondo a parte


Ripubblichiamo la lettera di una studentessa, che Graffiti ha ricevuto vent'anni fa, nel 2001 (n. 93). Il suo messaggio è semplice: Se volete aiutare i giovani, iniziate ad ascoltarli. Un appello valido anche oggi, mentre ci interroghiamo su come dare una mano a ragazze e ragazzi reduci da un anno di pandemia e di confinamento.

Non so cosa abbia spinto Erika e Omar, non so cosa stesse passando per la testa di tutti i ragazzi che hanno preso la pesantissima decisione di togliersi la vita, non so quale fosse il loro problema, ma so che di sicuro c’era qualcosa che li turbava, e credo anche che qual qualcosa si fosse potuto evitare.
 “I ragazzi di oggi sono ribelli, chiusi e prepotenti”. É vero, ma voi che tutti i giorni ci state a guardare ed a giudicare perché non provate una volta, una sola volta, a chiederci «cosa c’è che non va, cosa non ci piace nella vita, perchéabbiamo tutta questa rabbia dentro, perché ci sentiamo sempre soli e incompresi». Probabilmente non vi rendete conto di quanto sia basilare per noi avere al nostro fianco una persona a cui fare riferimento, su cui fare affidamento, una persona che ci aiuti, che ci dia sicurezza o che ci ascolti, non semplicemente qualcuno che si interessi di noi, che ci chieda: «com’è andata oggi a scuola? Tutto bene?». 
Bisogna instaurare un dialogo con le persone e se non si è capaci bisogna imparare. Spesso il grido di aiuto di noi ragazzi si perde nell’aria e non arriva da nessuna parte, nessuno lo vuole sentire perché è un grido disperato che vuole farsi spazio nel mondo. Noi lanciamo appelli alle persone che ci stanno vicino, appelli che a volte vengono recepiti, ma spesso si esauriscono senza aver trovato una risposta. E allora ci chiudiamo in noi stessi, abbiamo paura di restare soli e ci “attacchiamo” spesso morbosamente alle cose che sembra ci aiutino a riempire il vuoto dentro di noi. E pensare che a volte basterebbe un abbraccio o una parola.
Il male più grande che affligge il mondo è il silenzio, quello stato di malessere che ti isola dagli altri e ti costringe ad alzare un muro intorno a te ed a difenderti da tutto e da tutti. (Veronica Serpellini)