Graffiti n. 306: Stagioni | Generazioni



La primavera intanto tarda ad arrivare, canta Battiato.
Da un anno stiamo facendo i conti con il Covid. Restrizioni, isolamento, distanziamento. Centinaia di morti ogni giorno.
La solitudine nasconde storie che meritano di essere raccontate, angosce che non vanno sottovalutate. Dagli anziani ai giovani, in questo numero abbiamo provato a far emergere alcuni pezzi di vita invisibili, o di cui si parla poco. Il tutto nel quadro di un'altra crisi - quella demografica - con le sue conseguenze in termini di rapporti tra le generazioni e tra i territori. Il rischio di rotture, l'opportunità di incontri.
È l'immagine liberatoria di un incontro speciale quella che abbiamo messo in copertina. Le finestre degli abbracci alla RSA di Esine come la metafora di una speranza, di una ripartenza difficile ma possibile.
Mentre si celebrano i 100 anni di quella grande storia collettiva che è stato il PCI - passione, impegno, studio - abbiamo assistito da spettatori inermi a un pessimo rischiatutto shock show orchestrato dall'ego cinico del fu segretario PD Matteo Renzi (sob).
Volenti o nolenti, ora una nuova stagione si è aperta.
Si può sperare che il mondo torni a quote più normali.

Michele Cotti Cottini


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