Museo ricco e spigoloso, sulle tracce dei Camunni

La Valle Camonica è un libro a cielo aperto. Innumerevoli, infatti, sono le rocce istoriate che ricoprono il territorio. Noi valligiani le conosciamo inconsapevolmente da sempre, memori delle numerose gite domenicali fatte coi genitori o durante i campi scuola nei mesi estivi. Conviviamo con questi ‘pitoti’ da sempre ma tuttavia ci sfuggono. D’altro canto di queste incisioni se ne contano oltre duecentomila, senza quelle ancora da scoprire, distribuite in ben ventiquattro dei quarantuno comuni che compongono la Valle.

In questo numero della rubrica vorrei affrontare non tanto il patrimonio iconografico dei parchi bensì gli aspetti meno conosciuti dell’antico vivere dei ‘Camunni’.

Questo tesoro antropologico, infatti, è racchiuso all’interno del Museo Nazionale della Preistoria di Capo di Ponte. Inaugurato nel 2014 il MUPRE prende sede all’interno dell’antica Villa Agostani: ex complesso religioso cinquecentesco unificato nel ‘700 che dona lustro al museo.

All’ingresso vi è un’imponente stele incisa che inaugura la visita museale. Al piano terra il percorso si snoda attraverso delle piccole sale illuminate in cui sono disposte numerose stele e massi-menhir provenienti da santuari megalitici dell’età del Rame (IV-III millennio a.C.). Questa prima parte è dedicata al tema delle “Manifestazioni del Sacro”. Le aree alpine, infatti, sono costellate da numerosi siti megalitici. Negli ultimi trent’anni ne sono stati catalogati dodici in Valtellina e venti in Valle Camonica. Particolarmente interessante il santuario megalitico di Ossimo-Pat, scoperto da un appassionato del posto, Giancarlo Zerla, nel 1994: il museo vanta l’esposizione di alcune monumentali stele incise, poste sotto la tensostruttura posizionata sul retro dell’edificio.

Al secondo piano, invece, è sviluppato il tema del “Primo popolamento della Valle nel Paleolitico e nel Mesolitico”. Ogni teca espositiva è suddivisa a seconda dei ritrovamenti che vi sono esposti.

Vi sono i reperti collegati alla “Capanna del Paleolitico Superiore”. Il più antico insediamento scoperto a Cividate Camuno, con gli scavi condotti in Via Palazzo fra il 1988 e il 1995. Ai tempi, lo scavo di verifica portò infatti alla scoperta di varie strutture abitative che per millenni si erano succedute nel medesimo sito: una capanna del Paleolitico Superiore, un livello insediativo del Mesolitico antico, vasi a Bocca Quadrata di un abitato del Neolitico Medio (IV millennio a. C.), tracce di frequentazione della tarda età del Rame (seconda metà del III millennio a. C.), reperti dell'età del Bronzo e dell'età del Ferro. Il tutto al di sotto di una Domus romana.

Segue la sezione degli “Abitanti” dedicata agli insediamenti sorti nel Neolitico Recente in luoghi strategici come il Coren Pagà di Rogno, Luine di Darfo, il Castello di Breno o il Dos de l’Arca di Capo di Ponte. E quella dei “Luoghi di lavoro” in cui sono esposti i materiali impiegati per l’estrazione e la lavorazione del minerale.

Curioso è il tema della “Scrittura camuna”: lingua estinta di influenza etrusca di cui vi sono testimonianze non solo su rocce poste all’aperto ma anche su blocchi ritrovati a Cevo e su frammenti ceramici ritrovati in località Dos de l’Arca di Capo di Ponte. Per questa sezione è stato appositamente creato un simpatico programma che permette al visitatore di scrivere in ‘antico camuno’.

Proseguendo si trova il tema delle “Sepolture”. Nelle teche vi sono esposte le offerte che venivano lasciate nei tumuli o nei circoli votivi: punte di selce, piccoli vasi, una bellissima collana di perle.

A chiudere l’esposizione museale è il tema del “Culto nella Protostoria”. Manufatti in bronzo venivano offerti in luoghi quasi inaccessibili, soprattutto in alta quota, e spesso venivano associati a riti con sacrificio di animali o a roghi votivi.

Purtroppo non è garantita una guida che spieghi di pari passo le sale espositive e i manufatti esposti. Il visitatore deve approfondire da sé i vari argomenti trattati tramite i tradizionali pannelli espositivi. A facilitare un po' la visita è l’installazione di cinque touchscreen che permettono di integrare le informazioni scritte con supporti multimediali fruibili per ogni tipo di visitatore. L’interfaccia di navigazione è intuitiva e suddivisa a seconda dei temi trattati. Un ampio tavolo interattivo, collocato in fondo al salone del secondo piano, permette agli utenti di condividere approfondimenti e brevi documentari video. Una bella idea di condivisione del patrimonio culturale del museo.

Per i più piccoli vi è anche la possibilità di ‘spezzare’ la visita con la visione del divertente cartoon "Camuni" realizzato nel 2009 da Bruno Bozzetto per celebrare il centenario della scoperta delle incisioni rupestri.

La mole di informazioni è notevole e ciò, in alcuni casi, rende la visita ‘spigolosa’ per chi si trova per la prima volta in visita alle incisioni. Questo non toglie il fatto che il museo offra spunti di meritata qualità e reperti affascinanti su cui porre il proprio sguardo. Il MUPRE è una cornice singolare per chi volesse approfondire la propria conoscenza del territorio ed è quasi un rituale visitarlo dopo aver esplorato almeno il Parco delle Incisioni di Naquane che, tra l’altro, è compreso nel prezzo del biglietto del Museo.

INFO:
> Indirizzo: Via S. Martino 7, 25044 Capo di Ponte (BS)
E-mail
> Sito web
> Telefono: 0364.42403
> Orari: qui gli orari e le norme di accesso a partire dal 5 giugno 2020
> Prezzo (inclusa la visita al Parco di Naquane): intero 6 €, ridotto 2 € (studenti tra i 18-25 anni), gratuito sotto i 18 anni 

Francesca Cocchi
(da Graffiti n. 294 - Agosto 2019)