Donare per donarsi agli altri

Testimonianza di Alessandro Troletti, 23 anni, volontario nelle RSA in qualità di massoterapista

Ciao a tutti!
Vorrei parlarvi della mia esperienza di volontariato, iniziata con semplicità e che si è rivelata poi, una vera esperienza di vita con gli insegnamenti che mi ha saputo dare, che tutt’ora mi sta dando e che continuerà a fare.

L’esperienza all’RSA Ninj Beccaguti, Esine
La decisione che mi ha portato a continuare a fare volontariato è stato il tirocinio in RSA Ninj Beccaguti a Esine nell’ a.s. 2017-2018 come aiuto alle animatrici.
Visti i posti liberi avanzati per lo stage mi ci piazzarono letteralmente, con mia grande disapprovazione.
Il primo giorno, come quelli immediatamente successivi, è stato molto pesante come impatto soprattutto a livello psicologico, essendo un ambiente che non avevo mai visto e in cui non mi ero mai trovato. Ben presto però mi ha portato ad affezionarmi sia alle persone con cui collaboravo ma soprattutto agli ospiti della casa di riposo con cui ho instaurato un bellissimo rapporto, tanto da farmi, e fare emozionare alcuni di loro quando l’ultimo giorno ho comunicato che avrei terminato la mia esperienza.
Mi ero ripromesso che, appena avessi avuto tempo, avrei continuato a farlo visto che mi ero reso conto che mi aveva aiutato molto anche a livello personale.

L’esperienza all’RSA G. Rizzieri, Piamborno
Da qualche mese a questa parte, fino a prima della pandemia, ho fatto volontariato nella RSA G. Rizzieri di Piamborno come aiuto alle fisioterapiste visto il mio lavoro di massoterapista dove ho ritrovato uno spirito di iniziativa che avevo quasi perso negli anni precedenti e che mi ha portato ad affezionarmi a chi avevo intorno e a chi stavo aiutando.
Anche qui l’impatto è stato molto forte, tanto che ho dovuto pensare bene sul da farsi perché non mi ritenevo pronto per poter continuare; cosa che invece ho fatto con mia grande soddisfazione e spero anche di chi ho conosciuto in questa esperienza.
Una cosa che mi fa molto riflettere e che mi ha molto colpito è vedere come, nonostante il
passare degli anni e il corpo che cambia gli occhi non cambiano mai e mantengono sempre lo spirito di una persona che ha ancora tanto da dire.

Donare per donarsi agli altri
Da qualche anno sono anche donatore AVIS.
Il piccolo aneddoto che segue è la ragione che mi ha spinto a iniziare a donare, anche dopo essere stato trasfuso alla nascita e avermi quindi permesso di vivere,
salvandomi la vita. Un grazie speciale e carico di affetto, non so se mai arriverà, va alla Dottoressa Alessandra Cavazza dell’ospedale civile di Brescia, alla quale devo tutto.
Ero alle superiori e in una lezione di una professoressa al quale ero, ed eravamo tutti molto legati, ci eravamo soffermati sul discorso delle donazioni di sangue, che aveva sollevato le opinioni poi diverse di ciascuno di noi.
L’insegnante allora, emozionata, ci raccontò un episodio personale, accadutole molti anni prima, testimoniandoci come grazie alla trasfusione era sopravvissuta.
In quel momento io mi sono posto la domanda: “Posso anche io ricambiare il favore che ho ricevuto alla nascita?”.
E così, dopo tempo, mi sono iscritto all’AVIS e ho iniziato a donare, anche perché, come spesso dico scherzando ai miei amici, “se vai a donare ti danno anche la colazione gratis!”.
Donare è un atto da fare per se stessi e per gli altri perché può salvare davvero una vita. Non temete se siete sportivi, si rinuncia davvero a uno o due allenamenti fatti più tranquilli con la consapevolezza di aver aiutato qualcuno, si spera di no, ma non si sa mai che potrebbe servire anche a voi.
Ormai da anni servo al tavolo durante la Fiera Dei Fiori di Piamborno, servendo ai tavoli, ma questa è soprattutto una storia di fraternità, amicizia, festa, molto cibo e buon vino!
Spero di avervi fatto compagnia in questa lettura e di essere stato fonte di stimolo per coloro che volevano -o lo vorranno da qui in avanti- iniziare un esperienza di volontariato.
Ci tenevo a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine e che ho conosciuto in questi anni: Giulia, Monica, le animatrici e le assistenti di Esine, Virginia, Cinzia, Barbara, Ada, Angela, il presidente dell’Avis G.Stofler, il centro trasfusionale e tutto lo staff, i lavoratori e gli altri volontari che prestano il loro aiuto nelle varie strutture.
Non credo ci sia modo migliore per conoscere se stessi se non fare del volontariato.

Immagine di  Nicola Fioravanti via Unsplash