Addio, Gino!

È scomparso Gino Boldini, partigiano e nostro storico abbonato.

Vogliamo ricordarlo con queste parole, che ci ha inviato nel lontano 2006(Graffiti n. 155):

«Anzitutto voglio ringraziarvi per quel soffio di libertà che ritrovo sempre nei vostri articoli, vi ringrazio anche perché continuate, il mio augurio è che continui, sarò sempre vostro sostenitore...
Auguro a tutti la buona salute e la voglia di farci sapere le novità».

Su graffiti numero 261 (Agosto 2016), Bruno Bonafini aveva recensito il volume "Il racconto di Gino":

di Bruno Bonafini

Un nuovo capitolo della Resistenza illustrata

Titolo: Il racconto di Gino
Testo a cura di Valerio Moncini, illustrazioni di Sabrina Valentini.
Prefazione di Mimmo Franzinelli.
Edito da Museo della Resistenza di Valsaviore, ANPI Valle Camonica, Circolo Culturale Ghislandi


È Gino Boldini, il Gino del titolo, classe 1923, partigiano della 54esima Brigata Garibaldi in Valsaviore. Ex regio carabiniere rientrato a casa dopo l'8 settembre '43, che sceglie la via della macchia, rifiutandosi al reclutamento repubblichino. E c'è la sua Resistenza in questo nuovo volumetto di Valerio e Sabrina. C'è il suo mondo, quello della numerosa famiglia e del paese, la Valsaviore; la sofferenza di una scelta difficile e rischiosa; i compagni di lotta, quelli noti (come il comandante Nino Parisi e l'ispettore Alberto Verginella) e meno noti, quelli eroici ed ammirati e quelli - non taciuti- travolti dalla durezza dei tempi e verso i quali dovrà esplicarsi, con comprensibile strazio ma inevitabile, la “giustizia partigiana”. Di questa Gino è protagonista e testimone primo per il suo ruolo di responsabile del nucleo di polizia partigiana, cui lo destina la sua riconosciuta saggezza. Eventi e uomini che le puntuali citazioni di storici noti fornite dal curatore nel testo evocano compiutamente, ma che è l'umanità e la concretezza di Gino a rendere vivi.

E nella storia più grande, nasce e si sviluppa, raccontata anch'essa con discrezione, la vicenda del suo legame con la Vittorina, collaboratrice prima e segretaria della Brigata poi, sua moglie infine nel dopoguerra.

C'è vita vera nelle parole di Gino, non la letteratura che lucida e nobilita ogni ricordo. A chi ha raccolto quella voce e a chi ha illustrato quel vissuto va il merito di averne rispettato il tratto e di averlo ben restituito al lettore.

La vita vera di una stagione tragica e grande, quella del fascismo e della Resistenza in Valle. E quella di un uomo che l'ha vissuta facendo, con tanti altri, una scelta coraggiosa di umanità e di impegno, di valori quindi, raccontata tuttavia con l'umiltà e la concretezza di chi non ne tace gli aspetti meno nobili, gli errori e le meschinità, insieme all'eroismo umile di tanti protagonisti “minori”.

Nuova opera di un impegno che si avvia a divenire collana, un recupero prezioso di memoria, dalla viva voce dei protagonisti, destinata ai giovanissimi, che non manca di avvincere anche quanti non lo sono più da un pezzo: quanti sanno ancora commuoversi e guardare con riconoscenza agli uomini e alle donne di quella sofferta gloriosa stagione.