Sanità in Valcamonica

Da Graffiti, ANNO 60 - N. 53 - LUGLIO '97

Tiene sempre banco la vicenda della sanità in Valcamonica, resa particolarmente attuale dal minacciato assorbimento degli ospedali di Esine e di Edolo da parte dell’Azienda ospedaliera di Chiari, sulla base dei recenti provvedimenti assunti dalla regione Lombardia.
A tale riguardo riportiamo due documenti diffusi nei giorni scorsi a parte delle forze politiche valligiane:

COMUNICATO STAMPA
L’iniziativa unitariamente assunta dai Sindaci e da tutte le forze politiche della Valcamonica e del Sebino e dalle rispettive Comunità montane per l’istituzione di un’autonoma azienda ospedaliera, con riferimento all’ospedale di Esine, rappresenta un fatto politico di notevole rilevanza.
Dagli incontri con l’assessore Borsani e con il vicepresidente della Giunta regionale, Zorzoli, non sono emersi elementi risolutivi. Non di meno, però, è stato posto con forza il problema - ritenuto “ragionevole” e “legittimo” - di una insormontabile difficoltà di rapporto territoriale con una struttura incentrata su Chiari.
Risulta assolutamente inaccettabile la mortificazione di una esigenza autonomistica, anche nel settore sanitario, pienamente motivata.
Diverso il percorso se si fosse decisa, come auspicato da varie forze e Consiglieri, una Asl (Usl) di zona (Valcamonica-Sebino) con i propri presidi ospedalieri.
Allo stato delle cose è, però, necessario ragionare su una diversa ipotesi che salvaguardi almeno il valore e l’autonomia di una struttura ospedaliera che operando in area montana (e con possibilità di collegarsi anche all’area di Lovere) può avere i requisiti necessari (e possibili deroghe in base alla legge 97 sulla montagna) per un qualificato sviluppo nell’interesse di una comunità locale, già fortemente penalizzata sul piano dell’organizzazione dei servizi.
É indispensabile che l’inclusione dell’Azienda ospedaliera di Esine venga fatta contestualmente alle delibere che definiscono le nuove Aziende e non rinviata a momenti successivi.
Testo firmato da:
Giuseppe Romele (Forza Italia)
Guido Baruffi (Socialisti Italiani)
Claudio Bragaglio (Pds)
Remo Bernacchia (Ppi)
Germano Pezzoni (Lega Nord)
Pierangelo Ferrari (Pds)

PER UN’AZIENDA OSPEDALIERA DELLA VALLE CAMONICA
Le forze politiche dell’Ulivo della Valle Camonica (Ppi, Pds, Verdi), unitamente a Rifondazione comunista e ai Socialisti italiani, preso atto della decisione del Centro-destra della Regione Lombardia di istituire un’unica Asl (e Usl) provinciale e un’Azienda ospedaliera a Chiari nella quale
confluiranno anche gli ospedali di Esine e Edolo, denunciano alla popolazione della Valle il grave comportamento del Polo in Regione che con questa scelta sottrae alla Valle Camonica la possibilità di gestire autonomamente i propri servizi sanitari e ospedalieri, ritengono che ciò che la Regione propone sia una inaccettabile espugnazione di competenze, un impoverimento della qualità dei servizi per i cittadini camuni, un disattendere la normativa relativa alle zone montane che prevede parametri diversi rispetto alle aree urbane, condividono l’iniziativa messa in atto in questi giorni dagli Amministratori locali che insieme hanno manifestato in Regione la forte preoccupazione per le decisioni assunte,
invitano ad un impegno collegiale ad ogni livello istituzionale per sollecitare la Giunta regionale a inserire Esine nell’elenco delle Aziende ospedaliere e ad individuare una Asl con baricentro in Valle Camonica, chiedono ai cittadini camuni una forte mobilitazione a difesa degli Ospedali di Esine e di Edolo e dei servizi territoriali, invitandoli a partecipare numerosi ai presidi che si terranno davanti agli Ospedali di Edolo e di Esine Venerdì 25 luglio ’97, alle ore 18.
Saranno presenti Amministratori locali, Consiglieri provinciali e regionali delle forze politiche promotrici dell’iniziativa.
Ps: C’è solo da aggiungere che in precedenza era già stato diffuso un Ordine del giorno, approvato da tutti i gruppi presenti in Comunità montana nella seduta del 3 luglio, con cui veniva chiesta l’istituzione di un’Azienda ospedaliera ed una Azienda sanitaria locale in Valcamonica-Sebino,
creando così le premesse e le condizioni per l’assunzione della posizione unitaria (riportata nel Comunicato stampa) da parte dei vari gruppi consigliari regionali.