Diario dalla Valle rossa: Bambini costretti

Non è facile aiutare i bambini a vivere e parzialmente capire la realtà nella quale siamo precipitati  oggi.
L'arrivo del Coronavirus ha cambiato la socialità anche per i piccoli, modificando i rapporti interpersonali, troncando le amicizie che trovavano nei momenti educativi collettivi, un loro importante ed abitudinario modo di essere.
Si tratta allora di aiutarli a vivere un vissuto centrato su rapporti familiari limitati e in ambienti abbastanza ristretti. Come? Proponendo loro racconti che aiutino a illuminare questa nuova, imprevedibile, e non gioiosa realtà.
Per proporre qualcosa, all'interno del mio personale progetto di lettura per bambini, ho scelto alcuni albi illustrati che possono stimolare una riflessione adeguata all'oggi, senza atteggiamenti falsi o esplicitamente negativi. Ecco cinque storie da leggere loro, condividendone, ovviamente, anche le immagini.

Il primo libro, "Quando avevo paura del buio", racconta del piccolo Roberto che ogni sera viene accompagnato a letto dalla mamma che poi lo lascia. Quando rimane solo viene colto dalla presenza di spiriti immaginari che quasi lo terrorizzano. Cerca di ribellarsi, trema dalla paura, ma poi scopre che qualcuno ha più paura di lui: un suo piccolo bambolotto. E allora non gli resta che prenderselo in braccio, portarselo a letto, proteggerlo e alla fine addormentarsi con lui. Insomma, ciascuno ha paura, ma può trovare un ruolo diverso: da vittima a protettore responsabile.

Secondo libro: "Il ponte dei bambini". Si parla di due famiglie, una con un bambino e l'altra con una bambina, che vivono isolate, una a destra e l'altra e sinistra di un torrente. Le due famiglie litigano spesso e si lanciano insulti, ma i due piccoli, un giorno che l'acqua che scorre è diminuita, riescono a incontrarsi da soli, proprio al centro del torrente. Si parlano e sono felici. Ma poi devono tornare a casa. L'acqua torna ad aumentare e si sentono isolati. E allora propongono ai genitori una soluzione: costruire un ponte per poter condividere l'esistenza. Una soluzione immaginata, ma importante: costruire ponti per i bambini in condizioni di isolamento.

E siamo a "In vacanza senza la mamma". Al piccolo Daniele la mamma racconta che verrà portato dai nonni e resterà con loro, perché lei deve lavorare per un po'. Gli assegna però un incarico: ogni giorno disegnerà le cose belle che farà con i nonni e gliele racconterà quando si ritroveranno. Lui arriva dai nonni e comincia a vivere esperienze diverse: osservare le stelle, occuparsi dell'orto, delle galline e del gatto, fare costruzioni con la sabbia e imparare a nuotare. E poi la sera, prima di dormire, disegna l'accaduto. Dopo diversi giorni la mamma torna e lui illustra i suoi disegni. La mamma lo ringrazia e lo loda. Insomma anche con poche persone si possono fare tante cose e non dimenticare mai la vita vissuta.

Quarto libro: "Non dormi piccolo orso?". Orso Grande e Orso Piccolo vivono assieme. Giocano tutto il giorno, ma con il buio della sera, il Piccolo ha paura e non riesce ad addormentarsi. Il Grande prova a calmarlo, accendendo più luci, ma senza risultati. Alla fine il Piccolo parla delle sue paure, soprattutto del buio. Allora il Grande lo prende in braccio, si affacciano alla porta e vedono una cosa impensabile: il cielo e la terra sono completamente rischiarati da una bellissima luna. Si mettono ad osservarla e il Piccolo, diventato tranquillo, si addormenta. Rientrano, si mettono su una poltrona ed entrambi si abbandonano al sonno. Insomma la natura ci aiuta a vivere meglio.

E siamo all'ultima proposta "La città dei fiori". Si parla di una città piena di moltissimi fiori che ospitano tantissime farfalle. La gente è felice, ma succede l’impensabile: chi comanda impone di eliminare fiori e farfalle e li fa trasportare su in cima alla collina. Un bambino e una bambina continuano a immaginarli e sono tristi e soli per non vederli. Ma verrà il giorno in cui, seguendo alcune farfalle, là in alto ritroveranno tantissime farfalle e anche tutti i fiori. Li riporteranno in città e gli abitanti felici rimetteranno in casa i fiori, accoglieranno le farfalle. E la città si vestirà di colori e bellezza. Insomma, rispetto all'oggi, il libro parla di come qualche volta tutta la realtà sia peggiorata, ma, se non ci si arrende, può tornare a migliorare.
Tutto riuscirà a migliorare, se le giovani generazioni non si arrenderanno e si impegneranno a vivere meglio e non solo a livello individuale.
Alessio Domenighini