Aiuta le nostre RSA!

Sono un medico. Sono un medico ed ho deciso di fare il mio lavoro come direttore sanitario di un RSA. L’RSA Ninj Beccagutti di Esine. In questi giorni drammatici nei quali la nostra vita è stata stravolta completamente, in cui i valori in cui credevamo sono messi a dura prova, giorni in cui abbiamo paura per noi e per i nostri cari sono ancora più orgoglioso della mia scelta.


Sì, perché, in un momento nel quale il sistema sanitario nazionale è vicino al collasso ma che grazie al meraviglioso esercito di sanitari che ci lavora sta ancora reggendo l’urto devastante dei pazienti covid, esiste anche un popolo dimenticato, meno blasonato e che lavora in sordina, il popolo delle RSA.


Strutture dove quotidianamente tutto il personale lotta affinché i nostri fragilissimi ospiti possano avere le cure migliori, possano avere al loro fianco persone che li coccolino e li facciano sentire meno soli in un periodo in cui la solitudine e la paura stanno diventando le compagne quotidiane di tutti noi.


Sono sincero non passa minuto in cui non sia preoccupato per la salute dei miei ospiti e dei miei operatori, le notti sono spesso insonni e la fatica si fa sentire.


Questo perché per quante precauzioni possiamo usare, per quanta attenzione possiamo mettere nel lavoro la possibilità del contagio è sempre presente. Ormai lo spread del coronavirus nella nostra provincia ed anche e soprattutto nella nostra amata valle è al massimo. Non esiste persona che non sia venuta a contatto con un paziente positivo o non sia essa stessa positiva (asintomatica o meno). A differenza però delle persone comuni i sanitari hanno l’obbligo di andare al lavoro e non devono rispettare la quarantena, altrimenti non ci sarebbe più personale per sostenere il sistema sanitario pubblico o privato.


La carenza dei dpi, in particolare mascherine, sovracamici, calzari, occhiali protettivi rende il lavoro quotidiano estremamente difficoltoso nonché pericoloso. Personalmente ci siamo adoperati sin da subito per approvvigionare la nostra struttura dei dpi necessari ma non è facile reperirli cosi come non lo è per i grandi ospedali del ssn. Ho fatto diversi appelli sui social ottenendo delle risposte a volte davvero stupefacenti da parte della popolazione, da chi ha donato qualche mascherina a chi ha donato denaro. Ovviamente è una piccola goccia ma ci fa sperare, ci fa davvero guardare al futuro con un briciolo di fiducia.


Premesso ciò abbiamo ancora bisogno di tanti dpi e vorrei utilizzare questo spazio per chiedere il supporto della popolazione della Valle affinché ci possa ancora aiutare nel reperirli, in particolare mascherine e sovracamici per il personale. Sono sicuro che il grande cuore dei Camuni ci darà una mano.


Tra i vari direttori sanitari delle RSA della Valcamonica abbiamo creato un gruppo Whatsapp in cui condividiamo giornalmente i dati, le strategie, le preoccupazioni e le eventuali terapie che possiamo attuare per contrastare il coronavirus ben consci del fatto che possiamo contare solo su noi stessi e sul lavoro dei nostri collaboratori.


Ormai non possiamo fare affidamento sugli ospedali che sono soverchiati dalla mole di pazienti che sta quotidianamente aumentando. Ed anche questo non è cosa da poco. Non abbiamo possibilità di fare accertamenti, esami o approfondire quadri clinici complessi. Inoltre, dobbiamo gestire i casi di eventuali sospetti affetti da polmonite da coronavirus nelle nostre strutture. Il sistema del 112 non riesce a farsi carico di tutte le chiamate e di tutte le criticità, per un mezzo di soccorso bisogna attendere anche ore.


E noi non possiamo e non dobbiamo permetterci di abbandonare i nostri ospiti proprio nell’ora più buia.


La luce che vedo quotidianamente nei loro occhi mi dà la forza per andare avanti cosi come quella che vedo negli occhi del personale che lavora con me nella mia RSA, non dimenticando nessuno, da chi occupa della pulizia degli ambienti agli infermieri, medici, asa, oss, animatrici, al consiglio di amministrazione ed alla direttrice. Non smetterò mai di ringraziali a sufficienza e vorrei approfittare di queste pagine per farlo a grande voce. Grazie ragazzi perché state facendo un lavoro meraviglioso, con coraggio, con amore, con dedizione.


Ho scritto queste poche parole con le lacrime agli occhi perché, se non vogliamo essere chiamati eroi, vorremmo però far sapere a gran voce a tutta la popolazione della Valle che anche noi stiamo facendo la nostra parte nel modo migliore, in silenzio e con un cuore enorme.


Dottor Mauro Ravazzoli


DS RSA Ninj Beccagutti Esine