«Io, Rachele, anche quando ero Lorenzo». La transizione di genere di Rachele Signorini diventa un cortometraggio

Questo testo è l'anteprima dell'articolo di Maria Ducoli pubblicato sul numero 325 di Graffiti. Vuoi abbonarti? Scopri come.

Alla scuola materna, la prima cosa che Rachele Signorini faceva appena entrata era correre verso la casa delle Barbie, nel tentativo di aggiudicarsi la più bella per giocare con le altre bambine. «Non vedevo nessuna differenza o stranezza, anche se ero l’unico maschietto a stare con le femmine» racconta, lei che all’epoca si chiamava Lorenzo. La sua storia, quella di un percorso alla scoperta di sé, all’accettazione e alla transizione, diventerà un cortometraggio dal titolo “Sei felice?”, con la regia di Simona Verdi, gelataia di Nadro residente a Esine, appassionata del mondo cinematografico da sempre. «Non mi definisco regista, ci sto provando. Mi sono buttata in questo ambito nel 2018, quando ho realizzato un corto sul body shaming, facendomi aiutare da chi ha più esperienza di me, dall’Associazione cinematografica della Valle Camonica, di cui faccio parte» spiega, aggiungendo che l’ambizione è quella di presentare il corto al pubblico entro giugno.

Temi sensibili, sfere sociali, quelle abbracciate da Verdi che, stavolta, ha provato a cercare di capire ciò che provano le persone transgender. «Sentire il racconto di Rachele e poi vederlo sullo schermo è stato molto emozionante e d’impatto, spero che possa lanciare un messaggio». Speranza condivisa anche dalla ventenne: «Vorrei far capire alle persone che nessuno è solo, qualsiasi cosa stiano vivendo. Vale per chi sta affrontando, come me, un percorso di transizione di genere ma più in generale per tutti quelli che si trovano in un momento difficile»...

(L'articolo prosegue sul giornale cartaceo)