Ponte "tibetano" in Val Grande: le motivazioni del NO

Pubblichiamo questa opinione (apparsa anche sul numero cartaceo n. 319 di Graffiti) relativa al progetto di costruzione di una passerella sospesa sopra la Valgrande, a Vezza d'Oglio.

 

Valgrande, loc. Caret
(foto di Alfredo Faiferri)

 Vorrei evitare di ripetere quanto già scritto e detto nei comunicati stampa, nei dibattiti e altrove, e che facilmente può essere reperito sulla pagina FB e istangram denominata Vezza Sostenibile.
Vorrei elevare l’obiettivo del comitato di cui sono portavoce. Mi piacerebbe entrare nella coscienza di tutti e convincere della necessità di dire NO AL PONTE IN QUELLA LOCALIZZAZIONE alle porte di UN PARCO NAZIONALE. Il gruppo Vezza Sostenibile ha già ottenuto un grande risultato permettendo a tutti i cittadini di esercitare il diritto democratico alla partecipazione, per citare un grande cantautore emerito italiano. Ancora maggiore sarebbe il risultato se, al di là del quorum (difficile da raggiungere), ci fosse una maggioranza di NO sul numero di votanti, cioè quelli che si recheranno a votare perché non sono in ferie e non sono residenti all’estero (che ammontano a 347).
Quindi perché votare NO: per scegliere uno Sviluppo Sostenibile, espressione tanto declamata.
Qual è la definizione di sostenibilità? Il termine  indica la relazione tra individuo ambiente e sviluppo ma non solo. È una formula che ci invita all’azione: i nostri comportamenti privati o pubblici così come le decisioni collettive devono essere orientate a migliorare la nostra qualità di vita e di quella di chi verrà dopo di noi.
Il 30% del bilancio europeo è stato destinato a obiettivi ambientali. Ci sono 250 miliardi di Euro (compresi nel "Recovery Fund") per la lotta al cambiamento climatico.
Vi chiedo, cosa vogliamo per l’Alta Valle? Sviluppo economico basato sulla quantità o sulla qualità? Equilibrio ambientale e sociale o sfruttamento nel breve termine rivolto a turismo mordi e fuggi? Non è verso quest’ultima direzione che Vezza Sostenibile vuole che le nostre amministrazione si muovano.
E’ necessario un approccio integrato, un atto di responsabilità. Mi appello ai cittadini che voteranno,  anche a chi contestualmente riveste un ruolo nelle pubbliche amministrazioni affinché riflettano: non vogliamo che la Valgrande si trasformi in un parco giochi con schiamazzi e urla di pochi curiosi del brivido, a scapito di chi, turisti, proprietari di seconde case, visitatori in genere, residenti proprietari di baite, voglia godere del sano escursionismo di montagna.

Daniela Longhi - Vezza Sostenibile