Enorme busillis per l’elettore bresciano alle Regionali di febbraio. Avrei molto volentieri votato per la Moratti. Era l’unica occasione per mandare a casa la Lega dopo decenni di danni provocati in Lombardia. Di certo doveva esserci un accordo con il Pd. Ma, mi chiedo, il Pd l’ha cercato? Non mi risulta. La scelta di Majorino candidato presidente aveva il segno del rifiuto di vincere pur di mantenere una chiara identità di sinistra e, vero anche questo, non perdere in dignità. Il risultato però già lo sappiamo: Fontana sarà per la seconda volta incoronato re longobardo. I due schieramenti di opposizione a Fontana (3° Polo e Pd) insieme avrebbero, secondo i sondaggi, vinto con largo vantaggio. Una vittoria val bene un compromesso e avrebbe ridato linfa a un partito in fortissima decadenza, più del blasone della purezza. Ma, lo sappiamo, a certa parte del Pd non piace vincere. Ormai la frittata è fatta e l’elettore si trova in forte imbarazzo. I programmi di Italia Viva e di Azione mi convincono più di altri. Ciò che non mi persuade sono le liste. Se votare la Moratti alla fine significa, pur scegliendo una preferenza diversa, sostenere la Monica Rizzi, grazie, ma preferisco di no. Di più. Se per votare Letizia debbo dare il voto al capolista bresciano Galperti, grazie tante, ma che vera letizia sarebbe? Galperti è un simpatico ragazzo sessantenne, ma è costantemente alla ricerca di una sedia. Era già stato consigliere regionale. Non gli bastava. Si è dimesso perché ha voluto andare in Parlamento. Consigliere comunale a Brescia con Del Bono. Vicepresidente della Provincia. Non è sazio? Non è ingordigia a questo punto? Ci sono giovani capaci, da valorizzare, non cadregoni incalliti. In tale situazione la Moratti, attorno al 14%, ha la sola funzione di indebolire la destra lombarda soprattutto con i voti della destra più estrema (i bossiani). Azione del tutto meritoria, ma senza sbocchi e senza effetti positivi sul futuro assetto regionale.
Sull’altro fronte quasi le medesime difficoltà. Conte si è vantato in Tv di aver scelto l’alleanza con il Pd in Lombardia perché i democratici hanno accettato di chiudere i termovalorizzatori. La proposta di 5 stelle sarebbe quella di imitare la Roma della Raggi o la Napoli di De Magistris. Rifiuti ammassati nelle città, puzza e inquinamento gratuiti. Smaltimento costosissimo negli inceneritori tedeschi. Tanto per liberarsi ogni tanto del tanfo. Brescia con il suo termoutilizzatore d’avanguardia è stata una delle prime città in Europa a compiere una scelta razionale ed efficiente. Vogliamo tornare alle discariche e ai sacchi neri nei boschi?
Mi conforta invece la presenza in lista per la Vallecamonica di Mattia Peluchetti. È un giovane capace che nella sua valle, purtroppo, non ha ancora toccato palla pur essendo arrivato alla pari con Bressanelli alle comunali di Sellero. Volenteroso e intelligente. Laureato in tempi brevissimi. Docente precario. Meriterebbe un posto sicuro a Milano in Regione. Lo voterò convintamente. Il problema è che votare per lui significa votare a tutti i costi il Pd alleato dei teorici della monnezza in strada. Lo voterò lo stesso, senza grossi patemi d’animo. Tanto Majorino e Conte perderanno.