Martedì 9/11 a Temù: un docufilm racconta la vita di montagna

La penna fluida, incisiva, efficace di uno scrittore come Paolo Rumiz incontra un  regista italiano, Alessandro Scillitani.
Ne nasce un docu-film potente, dal titolo “Ritorno sui monti naviganti”. Là dove il libro di Rumiz (“La leggenda dei monti naviganti”, edito da Feltrinelli nel 2007) accompagna con la poesia della scrittura gli incontri con luoghi e persone aggrappate alla montagna, un’Italia in quota sconosciuta e improbabile ma vera, vedere le immagini dei luoghi e i volti segnati dalla fatica e dalla speranza delle persone incontrate, rappresenta un’esperienza importante: 70 minuti di film e di immersione in una realtà difficile, in bilico tra solido passato e incerto futuro.

Libro e film infatti raccontano un viaggio di migliaia di chilometri lungo gli Appennini, in vallate spopolate di persone e dove si percepisce la presenza segreta del lupo e quella ricordata dell’orso; in calanchi inselvatichiti, tra personaggi dalle storie straordinarie ma sconosciuti ai più, antichi riti contro il maltempo, tratturi di transumanze abbandonate e piccole esperienze di rinascita, tra emigranti siciliani diretti a Düsseldorf e nuovi migranti dall’Africa. Luoghi mai raccontati dalla TV e quindi fuori dalla narrazione del Paese, ma forse dove si trovano tracce dell'identità profonda della Nazione. 
Scillitani ha trovato una vecchia ‘Topolino’, e con quest’auto d’epoca e Paolo Rumiz come navigatore, ripercorre i capitoli del libro, ritrovando protagonisti, atmosfere, assenze.

Il docu-film verrà trasmesso al cinema Alpi di Temù, alle ore 21,15 di martedì 9 novembre. Precederà la proiezione la breve testimonianza di una donna che sta facendo ‘agricoltura eroica’ (ancora prima che biologica o altri aggettivi), sopra Corteno Golgi. Il filo di parole e immagini legheranno per una sera le Alpi e gli Appennini, le ‘terre alte’ di un Paese che troppo spesso vede solo la parte piatta di sé.