Valli di Sant’Antonio: la centralina è illegittima, il danno ambientale va sanato


  Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa delle associazioni ambientaliste camune:

 

COMUNICATO STAMPA

VALLI DI SANT’ANTONIO: LA CENTRALINA DELLA SEGHERIA BIANCHI È ILLEGITTIMA ED IL DANNO AMBIENTALE ARRECATO VA SUBITO SANATO

Voltafaccia dell’Amministrazione Comunale di Corteno Golgi che, dopo aver osteggiato l’opera, ora la promuove attraverso un accordo con la controparte. Per consentire la realizzazione della mini-centrale l’Amministrazione comunale ha previsto di ritagliare i confini della Riserva Naturale e, dulcis in fundo, ha previsto anche di costruire nuove infrastrutture turistiche invasive.

Gli antefatti in breve della vicenda

  • La Provincia di Brescia, con provvedimento n. 328 del 1° febbraio 2012, aveva rilasciato alla Segheria Bianchi Giacomo Snc una concessione di derivazione per uso idroelettrico dal torrente S. Antonio, in territorio comunale all’interno dei confini della Riserva Naturale delle Valli di Sant’Antonio che è un Sito di Interesse Comunitario (già SIC ora ZSC – Zona Speciale di Conservazione). Il cantiere di realizzazione della centralina era stato prontamente avviato.

  • Il Comune di Corteo Golgi, la Comunità Montana di Valle Camonica, Legambiente Lombardia avevano presentato ricorso contro la Provincia di Brescia e contro il Concessionario chiedendo l’annullamento della concessione da considerarsi illegittima poiché le norme vincolistiche della riserva naturale vietano di realizzare impianti di derivazione idroelettrica all’interno di tale area.

  • La sentenza del Tribunale Superiore delle acque il 10 giugno 2013 accoglieva i ricorsi presentati da Comune, Comunità Montana, Legambiente, stabiliva l’illegittimità di tutti gli atti consequenziali al rilascio della concessione di derivazione e condannava costruttore ed ente concessore (Provincia di Brescia) al pagamento delle spese processuali.

  • La Segheria Bianchi opponeva a sua volta ricorso presso la Corte di Cassazione (ricorso iscritto al NRG 21941 del 2013) contro il Comune di Corteo Golgi, la Comunità Montana di Valle Camonica, Legambiente Lombardia e contro la Provincia di Brescia chiedendo la cassazione della sentenza di illegittimità (n.114 del 2013).

La Corte di Cassazione con la sentenza del 15 dicembre 2015 rimarcava l’esistenza di un vincolo riguardo all’area interessata dal progetto del Concessionario, vincolo vigente poiché non erano stati approvati nuovi confini della zona di rispetto. Negava inoltre facoltà alla Provincia di superare tale regime vincolistico attraverso deroghe alla normativa della Riserva, rigettava il ricorso del concessionario e lo condannava al pagamento delle spese processuali.

  • A seguito della sentenza definitiva della Corte di Cassazione il Comune di Corteno ha emesso un’ordinanza con la quale viene richiesto l’immediato ripristino delle aree interessate dai lavori (compresi i danni arrecati all’ecosistema e al suo torrente a valle dell’intervento) eseguiti dal Concessionario.

Questi, tuttavia, per resistere all’ingiunzione del Comune e prendere tempo, ha fatto un ulteriore ricorso al TSAP (Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche), pretestuoso ed ingiustificato vista la sentenza definitiva di illegittimità della concessione, e a breve anche su tale ricorso ci dovrebbe essere la terza e definitiva sentenza (due sono già state respinte dallo stesso tribunale).




Il voltafaccia della nuova Amministrazione Comunale di Corteno Golgi

Sorprendentemente, l’Amministrazione Comunale di Corteno Golgi neoeletta, con un cambio di casacca repentino rispetto alla precedente, ha stretto un accordo con Segheria Bianchi Giacomo Snc per ridurre l’area della Riserva e poter quindi consentire la realizzazione del progetto idroelettrico (con delle compensazioni per il Comune) aggiungendo di suo delle infrastrutture turistiche quali un trenino per trasportare i turisti verso le Valli, ulteriori parcheggi nell’area della riserva ed altri interventi più o meno impattanti su viabilità e sentieristica.

La convergenza di un’Amministrazione Comunale con degli interessi privati in questo contesto non solo è disdicevole (e probabilmente anche illegittima) ma in un quadro giuridico complesso come quello che si è venuto a determinare potrebbe anche comportare che in futuro gli oneri di ripristino vadano a carico della comunità. Ciò che è certo è sin d’ora è il significativo danno reputazionale. Il ritaglio e la riduzione dell’area della Riserva e della relativa ZSC sono inaccettabili ed andranno spiegati anche all’UNESCO visto che la Valle Camonica è Riserva della Biosfera – MAB UNESCO e le Valli di Sant’Antonio sono ritenute “core area” e quindi zona di massima naturalità e maggior tutela della riserva. In una fase dove gli investimenti sono orientati alla sostenibilità ambientale, sembra davvero inconcepibile una simile iniziativa.

Inoltre, se consideriamo la fragilità del sito dal punto di idrogeologico, come testimonia la recente frana che ha isolato l’abitato di Sant’Antonio, il mancato ripristino delle opere illegittimamente eseguite e la realizzazione di ulteriori opere e infrastrutture non farà che compromettere ulteriormente un equilibrio già precario.

Le Valli di Sant’Antonio devono essere tutelate

Le risorse naturalistiche e paesaggistiche della Riserva delle Valli di Sant’Antonio sono uno dei fiori all’occhiello della Valle Camonica. Le opere che vanno fatte oggi, urgentemente, sono la messa in sicurezza dell’accesso all’Abitato di Sant’Antonio ed alle Valli, con interventi proporzionati, ed il ripristino delle aree interessate dai lavori illegittimi effettuati da Segheria Bianchi Giacomo Snc il cui rinvio a questo punto sarebbe da imputare alla complicità dell’Amministrazione Comunale.

Ci aspettiamo che la Comunità Montana di Valle Camonica, che in sede giudiziaria ha espresso la sua posizione contraria all’iniziativa della Segheria Bianchi Giacomo Snc, coerentemente si attivi per contrastare in sede politica l’iniziativa del Comune di Corteno Golgi.

Le Associazioni Ambientaliste Camune promuoveranno le iniziative necessarie a tutti i livelli legali e istituzionali per prevenire qualsiasi intervento lesivo dell’integrità della Riserva delle Valli di Sant’Antonio.

Le Associazioni firmatarie

Comitato Centraline Idroelettriche di Valcamonica - per l'acqua che scorre

Legambiente Circolo di Vallecamonica

Italia Nostra - Sezione di Vallecamonica

CAI Tutela Ambiente Montano Vallecamonica Sebino

Amici della Natura - Naturfreunde International, sezione di Saviore dell'Adamello e sezione Arcobaleno di Lozio

Amici del Torrente Grigna,

Associazioni Pescatori: Berzo Demo-Capo di Ponte, Braone, Niardo, Cividate Camuno, Angolo Terme