Intervista a Lara Fanti

Da Graffiti n. 313. A cura di Margherita Moles

 


 
Lara Fanti ci ha sorpreso. Alla grande. Questa donna dimostra ancora una volta forza d'animo e coraggio. Per anni ci siamo incontrati mensilmente nel Gruppo di Acquisto Solidale di Valle Camonica, dove ha sempre portato sensibilità, lucidità e una capacità di lavoro generoso. Ci siamo persi di vista durante la pandemia ed ora ce la troviamo candidata Sindaca del Comune di Bienno-Prestine alla guida della Lista "VIVIAMO I BORGHI. TRADIZIONE E FUTURO". 49 anni, due figli, laureata in Scienze Economiche e Bancarie, attualmente responsabile di una filiale di banca. La intervistiamo per fare conoscere alla Valle il progetto amministrativo del suo gruppo e ci/le auguriamo  sinceramente che le cittadine e i cittadini di Bienno e Prestine scelgano lei come prossima Sindaca.

    1. Fatti conoscere, Lara. Sei nuova alla politica istituzionale, ma sei sempre stata una donna attiva, dunque qual è il tuo background?

Premetto che per me “siAMO” nella misura in cui ci relazioniamo con gli altri, per cui da sempre vivo diverse realtà associative per le quali do il mio  contributo, ma in cui soprattutto un po’ mi identifico. Sono cresciuta nella realtà parrocchiale di Bienno, prima come animatrice dell'Azione Cattolica Ragazzi, barista in Oratorio, allenatrice del C.S.I., poi animatrice degli adolescenti e ora seguo la parte amministrativo-contabile della Caritas.
Fuori Bienno faccio parte del Gruppo di Acquisto Solidale di Valle Camonica e sono socia di Tapioca e del Bio-distretto, realtà che sento vicine ai miei ideali ed importanti per la Valle.
 
    2. Che cosa ti spinge ora a metterti in pista per un impegno da Sindaca?

La Cosa Pubblica mi ha sempre interessata, anche se non ho mai avuto una partecipazione diretta. Penso sia un dovere/responsabilità a cui non possiamo sottrarci: è insito in noi. Mi candido perché penso di guidare un Gruppo che possa fare del bene a Bienno e Prestine, che hanno prospettive per un Futuro Sostenibile.


    3. Sei controcorrente, Lara.  Molti si stanno ritirando, il momento storico è troppo difficile, mentre tu ti proponi...

E’ nei momenti difficili che si cresce!  La pandemia e la guerra, che sentiamo molto più vicina rispetto a tutti gli altri conflitti, e che purtroppo perdurano, hanno sconvolto le nostre vite. Ma è in questo tempo che dobbiamo costruire: transizione energetica, gestione oculata delle risorse idriche, adeguamento sismico degli edifici, valorizzazione dei nostri territori sono obiettivi da portare avanti con determinazione.


    4. Per di più la restituzione sembra sia minima rispetto all'impegno richiesto, non ti spaventa neppure questo?

In questo caso per me non è così. Egoisticamente penso ai miei figli, alle future generazioni. Vorrei dare loro un paese più “attrattivo”, non solo per il turista che ci passa, ma per chi decide di costruirci il proprio futuro abitativo e/o lavorativo perché possa trovare qui un’ottima qualità di vita, buoni servizi, un luogo “vivo” in cui ci si sta bene. Allora grande sarà la restituzione.
 
    5. Con quali programmi, quali idee-guida ti presenti in questa competizione? Evidenzia, magari, quanto ti distingue dal progetto dell'altra lista che è in continuità con l'amministrazione precedente.

Trasparenza, gestione oculata e attenta delle risorse pubbliche, ascolto delle istanze dei cittadini tutti, costante vicinanza, dialogo e collaborazione con le realtà associative, coinvolgimento nella partecipazione attiva della popolazione alla gestione pubblica, questo è ciò che ci anima.
Punti focali del nostro programma saranno: armonizzazione dei due Piani di Governo del Territorio, con regole chiare per rivitalizzare i centri storici; creazione di una comunità energetica per dare autonomia energetica agli edifici pubblici e per coinvolgere realtà imprenditoriali, associazioni e privati, con l'obiettivo di abbattere il costo dell’energia e puntare sulle rinnovabili; adeguamento sismico delle scuole; valorizzazione del Palazzo Simoni Fè e della sua biblioteca perché diventi un punto vivo; destinazione dell'uso della Parada con ascensore per accesso a via Ripa e parcheggi interrati; valorizzazione della montagna con progetti di turismo dolce.
 

    6. Quali energie, consensi, gruppi sociali e politici stai raccogliendo intorno a te? Che posto hanno i /le giovani nel vostro progetto?

Siamo una Lista Civica composta in prevalenza  composta da giovani, senza alcuna appartenenza partitica, forti però di un sentire comune in cui la persona ed il suo benessere sono la priorità. Sono i giovani il cuore pulsante di questa Lista. Devo dire però che anche noi meno giovani, o meglio “noi giovani dentro”, ci sentiamo contagiati da questo entusiasmo, queste energie che vengono ben convogliate in progetti concreti da mettere in campo. Inoltre questi ragazzi e ragazze saranno da traino per altri che confidiamo possano essere coinvolti nelle diverse commissioni che vogliamo riattivare.

    7. Quali difficoltà stai incontrando in questo percorso per te nuovo?

Mi considero una persona trasparente e sincera, a volte troppo schietta, e per questo faccio  fatica a comprendere logiche politiche non trasparenti, che proprio non mi appartengono.
Un altro aspetto che non avevo considerato e che mi avvilisce molto, mentre al contempo mi stimola a continuare a lavorare, è la “paura” di alcuni ad esporsi, nel timore di ritorsioni personali,  economiche o lavorative. Tali sono i blocchi sociali!

    8. Parlaci di Bienno e Prestine: come li vedi tu ora e come immagini che potrebbero evolvere nei prossimi anni?

Immagino i due Borghi come luoghi più attrattivi, più vivi. Al momento i centri storici sono piuttosto vuoti, dobbiamo lavorare sul PGT e immaginare sgravi per chi vuole riabitarli e portarci la propria attività economica. In generale dobbiamo dotare il Comune di maggiori servizi.

    9. Bienno-Prestine, la Valle Camonica, l'Europa, il Mondo. Immagino che il tuo sguardo sia più ampio del paese dove vivi e che vorresti amministrare.  

Per i nostri giovani Bienno, Prestine, la Valle Camonica stessa sono luoghi per loro “stretti”: hanno spesso bisogno di respirare altra aria. La possibilità di viaggiare per studio, per lavoro, per esperienze di vita è senza alcun dubbio un  arricchimento personale. Come futuri amministratori vorremmo però che poi questi giovani sentano fortemente le loro radici e decidano di tornare per vivere nei nostri paesi ed arricchire di nuova energia le nostre comunità.