Questa medaglia non la meritiamo

 

 
 Forse accecato dalla "estasi dell'oro" (come avrebbe detto Sergio Leone), il presidente del CONI, Giovanni Malagò, parla di una Italia "multietnica e super integrata".

Ma anche se la squadra italiana ha vinto più medaglie di sempre alle Olimpiadi, questo non basta a renderci una nazione diversa: l'Italia è il paese che non ha mai fatto i conti con il suo passato coloniale ("Italiani brava gente"), dove i giornali titolano che "il problema è l'immigrazione", dove se un "africano" spara a un "italiano" son tutti lì a parlare del problema sociale posto dagli immigrati, ma se un italiano spara a un cittadino marocchino (Voghera) o accoltella un Tunisino (Bergamo), nessuno certo parla del problema sociale posto dai non immigrati.
Siamo il paese che dopo sei anni dall'approvazione alla Camera dello "ius soli/ius culturae" (la cittadinanza automatica per i bambini figli di immigrati che abbia frequentato un ciclo scolastico o abbiano determinati requisiti), non è mai riuscito a trasformare il testo in legge.
Siamo il paese di Luca Traini molto più che di Fausto Desalu.
L'Italia multietnica arriverà forse nostro malgrado, perché gli illuminati politici che hanno per decenni "difeso la patria dall'invasione" (cito Salvini a braccio), hanno anche creato una nazione da cui gli italiani scappano e restano solo i più poveri (tra cui i figli di chi è immigrato).
Se vogliamo davvero un'Italia "super integrata" e che viva la multietnicità come un valore, dobbiamo lavorare ancora a lungo (chissà che questo non la renda anche un paese dove i figli degli italiani vogliono restare).

Ivan Faiferri