Bilanci a confronto tra i comuni della Valle Camonica

Proviamo ad analizzare i dati finanziari dei comuni. Lo facciamo a partire dalla base di dati di Open Bilanci (https://openbilanci.it/), il sito curato dalla fondazione Open Polis che raccoglie le informazioni relative alla finanza degli enti locali. Ci baseremo in particolare sulle spese attestate nei certificati dei conti consuntivi (cioè gli atti contabili che vengono redatti a conclusione dell'esercizio e riportano le entrate e le uscite definitive), relativi all'ultimo anno disponibile nella banca dati, cioè il 2021.

I bilanci comunali hanno una struttura definita a livello centrale, e si articolano in varie voci di spesa. In particolare, si distinguono diverse "missioni", ovvero raggruppamenti di servizi e funzioni a cui sono finalizzate le spese.

Ecco quindi una prima rappresentazione dei nostri dati:

 

In generale, quasi un quarto delle spese viene dedicato al funzionamento della macchina comunale ("Servizi istituzionali, generali e di gestione"). 

In seconda posizione, per la Valle Camonica, viene lo "Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente", che comprende il servizio di raccolta rifiuti.

Al terzo posto i "Trasporti e il diritto alla mobilità", che comprende anche le spese per la costruzione di nuove infrastrutture di mobilità (strade, marciapiedi, piste ciclabili).

In quarta posizione le spese relative alla "Energia e diversificazione delle fonti energetiche": rispetto ai comuni lombardi (dove questa voce è praticamente inesistente) la quota in Valle Camonica è dell'8,14%: in gran parte, si tratta delle spese per la costruzione di centraline idroelettriche sull'acquedotto di Cevo e sul torrente Poja-Adamé nel Comune di Saviore dell'Adamello (i due comuni arrivano da soli a quasi l'80% delle spese in questa missione).

 Gli enti locali camuni hanno investito invece meno risorse (almeno nel 2021) rispetto alla media regionale in servizi abitativi (costruzione di case popolari), scolastici e sociali. 

Guardiamo ora ai risultati complessivi di bilancio dei singoli comuni, distinguendo le spese per investimenti dalle altre spese (spese correnti, partite di giro, accantonamenti...).


 

Se Darfo Boario Terme guida la classifica, non è però la grandezza della popolazione del comune a determinare la dimensione del bilancio: le medaglie d'argento e di bronzo in questo particolare podio sono infatti di Ponte di Legno e di Saviore dell'Adamello, ma di nuovo con situazioni molto diverse tra di loro.

Mentre il comune dell'alt(issim)a Valle ha quasi 10 milioni di euro di spese correnti, nel caso di Saviore le spese sono quasi tutte investimenti (di nuovo, immaginiamo, collegate alla percezione di fondi dalle provincie di Trento e Bolzano, in quanto comune confinante).

La situazione è molto diversa se guardiamo alla spesa per abitante:


 

Quanto modificano i rapporti tra i comuni i fondi che la provincia di Trento dà agli enti che confinano con il suo territorio?

Confrontiamo la media della spesa pro capite della Valle con i valori (sempre per abitante) dei cinque comuni: Ponte di Legno, Saviore dell'Adamello, Cevo, Ceto e Breno.

 

 

Apparentemente, il "peso" di questi fondi è notevole. I comuni che ne dispongono hanno una spesa pro capite complessiva doppia rispetto alla media dei comuni della Valle. Se guardiamo poi alla quota di investimenti, i comuni "di confine" hanno praticamente il triplo delle risorse per abitante.

Una bella mano, in tempi di tagli di bilancio: ma quanto è giustificata? Ricordiamo che, Ponte di Legno a parte, per gli altri quattro enti il "confine" che giustifica l'attribuzione dei fondi è costituito dalle vette alpine - e i camosci trentini non godono di fondi superiori ai camosci camuni. Godiamoceli fin che restano, comunque.

Ivan Faiferri

NOTA:  L'articolo è stato modificato il 12-12-2023 in seguito all'aggiunta dei dati sui comuni di Braone, Malegno, Losine e Paspardo.