Di Ermete Giorgi (da Bresciaoggi, 19 febbraio 2009):
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«Tenendo rigidamente fede al titolo «Graffiti» è un giornalino che anzitutto graffia. Basandosi poi sugli altri e diversi significati, la testata potrebbe esser interpretata anche come «incisione eseguita - recita il sottotitolo - con una punta su una superficie dura, per lo più mettendo allo scoperto un sottostante strato di colore diverso», ché poi è quanto dire «scoprire gli altarini». Ed a ben vedere, le due cose - graffiare e svelare i segreti - non si escludono, ma si integrano a vicenda. Esce mensilmente in Valcamonica da 18 anni, direttore responsabile è Tullio Clementi, che ha organizzato la redazione nella sua casa di Boario Terme. Nessun aiuto economico: l’autofinanziamento poggia su 350 abbonati, che si spera di aumentare a 450 entro l’anno corrente e su modestissimi inserti pubblicitari. In quanto ai contenuti: «Particolare attenzione agli eventi che accadono (o non accadono) sul nostro territorio, ma senza trascurare il resto del mondo, a maggior ragione oggi che la tendenza ad imbrigliare l’informazione tende a soffocare sempre più la libertà di stampa». I collaboratori fissi sono sei o sette, tra cui quasi sempre figura Alessio Domenighini, ma il comitato di redazione è composto da: Monica Andreucci, Bruno Bonafini, Guido Cenini, Michele Cotti Cottini, Valerio Moncini. L’articolo più atteso è «La classifica del mese» firmata da un Gastone non meglio identificato e di cui opportunamente vien difeso l’anonimato. Qui vengono espressi voti di tipo scolastico dall’uno al dieci, con circostanziata motivazione sull’operato. Capita di trovar tra queste righe nomi di sindaci camuni, di politici più o meno di primo piano, di amministratori, enti, associazioni, sodalizi, di privati cittadini a volte lodati, altre stroncati».
«Tenendo rigidamente fede al titolo «Graffiti» è un giornalino che anzitutto graffia. Basandosi poi sugli altri e diversi significati, la testata potrebbe esser interpretata anche come «incisione eseguita - recita il sottotitolo - con una punta su una superficie dura, per lo più mettendo allo scoperto un sottostante strato di colore diverso», ché poi è quanto dire «scoprire gli altarini». Ed a ben vedere, le due cose - graffiare e svelare i segreti - non si escludono, ma si integrano a vicenda. Esce mensilmente in Valcamonica da 18 anni, direttore responsabile è Tullio Clementi, che ha organizzato la redazione nella sua casa di Boario Terme. Nessun aiuto economico: l’autofinanziamento poggia su 350 abbonati, che si spera di aumentare a 450 entro l’anno corrente e su modestissimi inserti pubblicitari. In quanto ai contenuti: «Particolare attenzione agli eventi che accadono (o non accadono) sul nostro territorio, ma senza trascurare il resto del mondo, a maggior ragione oggi che la tendenza ad imbrigliare l’informazione tende a soffocare sempre più la libertà di stampa». I collaboratori fissi sono sei o sette, tra cui quasi sempre figura Alessio Domenighini, ma il comitato di redazione è composto da: Monica Andreucci, Bruno Bonafini, Guido Cenini, Michele Cotti Cottini, Valerio Moncini. L’articolo più atteso è «La classifica del mese» firmata da un Gastone non meglio identificato e di cui opportunamente vien difeso l’anonimato. Qui vengono espressi voti di tipo scolastico dall’uno al dieci, con circostanziata motivazione sull’operato. Capita di trovar tra queste righe nomi di sindaci camuni, di politici più o meno di primo piano, di amministratori, enti, associazioni, sodalizi, di privati cittadini a volte lodati, altre stroncati».